Baby rapinatori presi, Cologno sotto choc: "Bisogna dare prospettive ai ragazzi"

Il sindaco Rocchi dopo i tre arresti: lavoriamo con scuole e famiglie

Il sindaco Angelo Rocchi

Il sindaco Angelo Rocchi

Cologno Monzese (Milano), 11 ottobre 2017 - L'arresto della “banda del Berl” ha mosso le coscienze di Cologno Monzese. Il fermo di tre giovanissimi, due 15enni e un 17enne, accusati di furti, rapine e aggressioni, ha scatenato curiosità e indignazione tra i cittadini. Soprattutto perché i tre hanno confessato di essersi trasformati da bulli in delinquenti, solamente per rompere la noia. Il loro è stato un atto di accusa implicito nei confronti di famiglie, scuole e anche delle istituzioni, colpevoli di non riuscire a spezzare quella noia che deriva dal non avere un’ambizione, un’aspirazione.

"Dare ai ragazzi un’opportunità è il tema centrale - afferma il sindaco Angelo Rocchi -, occorre tenerli impegnati e stimolarli, ed è quello che anche noi come Comune cerchiamo di fare costantemente, ma possiamo poco se non abbiamo il supporto delle scuole e delle famiglie". “Bullismo” è la parola più utilizzata nei progetti che amministrazione comunale e scuole concordano ogni anno. Una piaga che ha mille sfaccettature. Dagli atti di provocazione e di violenza tra ragazzi agli insulti e allo scherno sui social network.

Comportamenti pericolosi che quasi sempre poi sfociano nella criminalità con furti e rapine. Appena un anno fa, proprio a Cologno, una gang dedita alle rapine di smartphone tra gli adolescenti si riuniva in oratorio, dove i ragazzi si incontravano armati di coltelli come se fossero una vera banda criminale. "A Cologno lavoriamo in strettissimo contatto con le scuole - racconta l’assessore alla Cultura Dania Perego -. Abbiamo anche una psicologa che collabora con la nostra polizia locale per gli interventi nelle classi. Lo scorso anno hanno incontrato centinaia di ragazzi delle medie e anche qualcuno delle superiori. E quest’anno, a novembre, ospiteremo un convegno per parlare violenza di genere e bullismo".

L’assessore insiste: "Non siamo fermi". Ma poi ammette: "Si fa fatica a coinvolgere i più giovani, a stimolarli. È importante stimolarli sin da piccoli a fare sport e a rimanere impegnati, perché inseguano valori e obiettivi grandi e non abbiano possibilità di annoiarsi. Questo è il nostro impegno, ma occorre l’aiuto delle famiglie e delle scuole".