Sesto, la caserma dei vigili del fuoco cade a pezzi

La sede dei pompieri versa in condizioni di degrado. Soprattutto negli ultimi tempi ad ammalorarsi sono stati i balconi e gli altri elementi della facciata che è all’angolo con via Rovani

La caserma dei piompieri con i balconi imbracati

La caserma dei piompieri con i balconi imbracati

Sesto San Giovanni (Milano), 30 agosto 2018 - «La caserma di viale Matteotti? Uno scandalo per Sesto». La denuncia arriva da Paolo Vino, segretario dei Giovani Sestesi, su una problematica già nota ormai da anni. La sede dei vigili del fuoco, infatti, versa in condizioni di degrado. Soprattutto negli ultimi tempi ad ammalorarsi sono stati i balconi e gli altri elementi della facciata che è all’angolo con via Rovani. «I nostri pompieri sono sempre pronti, giorno e notte, a rispondere alle nostre richieste di aiuto. Peccato che Sesto si dimentichi presto di loro e i politici del selfie ignorino i loro problemi – commenta Vino – Da molto tempo l’edificio cade a pezzi. E quei balconi sono vergognosi».

I balconi sono imbragati con la rete rossa «a indicare un pericolo di crollo» e sulla facciata dell’immobile sono evidenti i segni delle infiltrazioni. Negli anni passati c’erano state anche delle manifestazioni per chiedere un intervento di riqualificazione della sede. E, oltre un decennio fa, si era parlato anche di uno spostamento. «Uno scandalo per una città come Sesto – continua l’eponente della lista civica – I nostri politici ci diranno che la caserma è di proprietà della Città Metropolitana ma poco importa. Un’amministrazione attenta dovrebbe intervenire senza se e senza ma».

Infine, la stoccata. «Quasi ci fanno rimpiangere l’ex sindaco Giorgio Oldrini, che fu l’ultimo primo cittadino a investire in quello stabile». Una situazione già conosciuta, replica il sindaco Roberto Di Stefano. «Solleciteremo la proprietà, che è Città Metropolitana, a intervenire visto che la messa in sicurezza della caserma è di sua competenza. Il problema è pregresso e stranoto. Speriamo che la Città Metropolitana intervenga al più presto».