Benzinaio accoltellato e morto dopo sei anni, Sesto piange Francesco

Il cordoglio della gente. I funerali si terranno lunedì alle 10 nella chiesa di San Carlo Borromeo

Francesco Saponara

Francesco Saponara

Sesto San Giovanni (Milano), 19 gennaio 2020 - In tanti lo avevano conosciuto negli anni in cui si recavano alla sua stazione di servizio, in fondo a viale Gramsci a Sesto San Giovanni, per fare un pieno o lavare l’automobile. Chi aveva scambiato qualche chiacchiera con lui, lo ricorda come un uomo allegro e gentile. Per questo, ora che Francesco Saponara ha lasciato il proprio corpo, dopo che per quasi 6 anni era rimasto in stato vegetativo, sono in tanti a ricordarlo e a esprimere il loro cordoglio.

Nell’usuale via vai del sabato mattina alla stazione di servizio che ora gestiscono i suoi familiari, in molti si sono fermati per un momento di silenzio dinanzi al manifestino delle esequie. I funerali si terranno lunedì mattina alle 10 nella chiesa di San Carlo Borromeo, in via Boccaccio, a poche decine di metri da dove Saponara viveva con la moglie e i figli e dal suo luogo di lavoro. Il benzinaio era stato ferito al collo, con danni irreversibili al cervello, da un folle che il 17 giugno del 2014 aveva compiuto una vera strage tra Sesto e Cinisello. Il 34enne, di professione grafico, residente a Cinisello, in preda a una crisi mistica aveva inferto 20 coltellate a un anziano che passeggiava col proprio cane, aveva poi ferito in modo fatale Saponara a Sesto, prima di dirigersi in un autolavaggio di via De Amicis a Cinisello, dove aveva ucciso Franco Mercadante. Da quell’orribile giorno Saponara era rimasto in coma, ha vissuto per oltre 4 anni in un istituto specializzato di Milano, accudito dai suoi familiari che non lo hanno mai lasciato solo.