Sesto, area ex Marelli: (s)vendita all'asta

Nove milioni di euro per 460mila metri quadri. È l’ennesimo tentativo

L'area ex Marelli

L'area ex Marelli

Sesto San Giovanni (Milano), 19 settembre 2019 -  Mentre le aree  Falck sono ancora in stand by, settimana prossima potrebbe sbloccarsi la situazione delle ex Marelli. Almeno così spera l’amministrazione in vista della nuova asta che si terrà giovedì prossimo. Un nuovo tentativo, al ribasso. Si parte infatti da 9 milioni di euro: solo un anno fa la base era stata fissata a 11,5 milioni ma aveva trovato solo un interessamento a 4,5 milioni. "Dal 2016, quando l’area dismessa è stata messa all’asta, a oggi non ci sono state offerte reali. A pesare è l’onere che si ritrova l’acquirente: 28 milioni di euro di oneri di intervento, di cui solo 10 garantiti dalle polizze fideiussorie. Il resto è scoperto", ammette Antonio Lamiranda, assessore all’Urbanistica.

Da circa vent'anni Sesto attende il rilancio di 460mila metri quadrati, al confine con Milano. Un’area senza più futuro dopo il fallimento nel 2013 del Gruppo Pasini, quando il sito è andato in mano ai curatori fallimentari ed è stato rimesso sul mercato con il piano di recupero. Per alleggerire il futuro proprietario, l’amministrazione ha già proceduto a sgravarlo da alcuni interventi. Già eliminati lo scorso anno erano stati, ad esempio, il museo e l’asilo che si sarebbero dovuti realizzare a scomputo. Già nell’estate 2016 il Comune di Milano decise di attivarsi in un altro modo. Ottenne un successo in tribunale e incassò quasi 25 milioni di euro da utilizzare per portare a termine i lavori pubblici incompiuti sulla parte milanese delle ex Marelli. Se anche l’amministrazione sestese avesse intrapreso la stessa strada, in cassa sarebbero arrivati i 10 milioni previsti per il parco, che si doveva collegare con i 50mila metri quadrati di quello milanese, la viabilità di collegamento, i parcheggi e la scuola ormai cancellata. Procedimenti che si sarebbero potuti iniziare attraverso l’escussione delle fideiussioni, vale a dire lo stesso iter che l’amministrazione ha annunciato di voler (poter) intraprendere se sulle aree Falck non sarà bandito dalla proprietà l’appalto integrato per le opere pubbliche a supporto della Città della Salute e della Ricerca.

Un appalto  che, dalle previsioni dei mesi scorsi, era atteso per questa estate ma che è stato congelato a fronte di una richiesta di deroga da parte della società a cui gli uffici hanno risposto picche. "Sulle aree Marelli il settore tecnico sta lavorando – assicura Lamiranda -. Vogliamo prima capire come andrà questa asta: se ci saranno offerte e se saranno ritenute congrue da parte del tribunale. Se, invece, anche questo esperimento andrà deserto o a vuoto, faremo altri ragionamenti".