Rho, bufera sulla mostra sull'immigrazione a scuola

Un collettivo al Cannizzaro "smonta gli stereotipi": la Lega porta il caso al ministro

Fabrizio Cecchetti, parlamentare leghista

Fabrizio Cecchetti, parlamentare leghista

Rho (Milano), 5 ottobre 2019 - Numeri,  percentuali e slogan per “smontare” gli stereotipi sul fenomeno migratorio. Cartelloni e pannelli nell’atrio dell’istituto tecnico Cannizzaro di Rho realizzati a cura di un collettivo esterno alla scuola. È successo nei giorni scorsi in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione e la vicenda è arrivata sulla scrivania del ministro dell’Istruzione. È stato l’onorevole della Lega, il rhodense Fabrizio Cecchetti, a presentare un’interrogazione per chiedere di fare chiarezza su quello che è accaduto e, nel caso, adottare i provvedimenti del caso. Sono stati alcuni genitori di studenti che frequentano la scuola di via Sanzio a segnalare al deputato l’anomalia della mostra “Come ti smonto lo stereotipo” realizzata dal collettivo Picabù. Prendendo spunto da alcuni frasi come "ormai l’Italia è in mano agli stranieri", "li manteniamo per anni", "sono tutti irregolari", "ci rubano il lavoro", gli ideatori dei cartelloni hanno voluto dimostrare il contrario con dati dei quali non viene citata la fonte, probabilmente veritieri, ma altrettanto discutibili. E considerato che l’esposizione era rivolta a studenti dai 14 ai 19 anni, a molti genitori è sembrata tendenziosa e poco attendibile. Quindi tutt’altro che un’opportunità seria per conoscere il fenomeno migratorio. Da qui la segnalazione all’onorevole della Lega che si è immediatamente attivato. "Qualcuno  ha scambiato l’Itis Cannizzaro di Rho per il Leoncavallo. Un conto è far aderire una scuola alla Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, un altro è autorizzare l’esposizione al suo interno di manifesti con dati sull’immigrazione in Italia del tutto arbitrari e diffusi dal collettivo Picabù, che non ha alcun titolo né l’autorevolezza istituzionale per farlo - dichiara Cecchetti -. Non mi sembra che questa pseudo-associazione sia tra gli organismi più accreditati e credibili per garantire un’informazione corretta sull’immigrazione. Risulta invece che la dirigenza dell’istituto si sia ben guardata dal garantire almeno un doveroso contraddittorio, che avrebbe quantomeno bilanciato i vari punti di vista a beneficio dei ragazzi che stanno formando il proprio pensiero su un tema così importante e delicato. Così è controinformazione".  «È inaccettabile - conclude Cecchetti - che la scuola pubblica venga trasformata in un centro sociale con simile disinvoltura. In attesa che il preside faccia chiarezza, ho presentato un’interrogazione al ministro dell’Istruzione per verificare quanto sta avvenendo al Cannizzaro e adottare tutti i provvedimenti del caso».  La nuovdirigente scolastica del Cannizzaro, Laura La Fata, arrivata nella scuola rhodense da poche settimane, contattata da Il Giorno si è riservata di rispondere alle obiezioni sollevate nei prossimi giorni.