Lainate, Società Autostrade: "Il ritardo sul nuovo cavalcavia? Tutta colpa del lockdown"

L'azienda replica alla protesta di Lainate per lo slittamento dei lavori per il ponte di via Manzoni

La protesta per il ritardo del cantiere

La protesta per il ritardo del cantiere

Lainate (Milano), 24 giugno 2020 - Visita al cantiere del ponte di via Manzoni, dopo la protesta. Lunedì, conclusa la manifestazione simbolica davanti ai cantieri della V Corsia dell’A8 a Lainate, consiglieri e Giunta hanno fatto un sopralluogo insieme ai tecnici di Autostrade per l’Italia per verificare lo stato dell’arte dei lavori. Contro i ritardi che si accumulano sulle opere è un coro all’unisono quello dei capigruppo del Consiglio comunale, di associazioni e cooperative, degli imprenditori di Ilas, dei commercianti del Distretto di Lainate, dei pendolari.

Al centro delle rimostranze "l’inaccettabile slittamento a ottobre dell’apertura del nuovo cavalcavia", snodo centrale della viabilità lainatese. Il nuovo ritardo, che sposta l’apertura parziale del ponte al 21 ottobre, non è stato digerito dal territorio. Dal canto suo Autostrade fa sapere che bisogna guardare al lockdown per comprendere i ritardi. Secondo l’aggiornamento del programma lavori presentato dall’impresa esecutrice, "le attività in corso sul cavalcavia di via Manzoni vedono il completamento della nuova carreggiata stradale per la seconda metà del mese di ottobre 2020. Tempistiche che derivano da una serie di rallentamenti dovuti all’emergenza Covid-19".

A fine marzo l’ordinanza regionale prevedeva la chiusura di tutti i cantieri, ma i rallentamenti non sarebbero finiti qui. Al blocco dei lavori è seguita la difficoltà di reperire operai e materiali a causa delle limitazioni agli spostamenti regionali sempre dovuti all’emergenza sanitaria. «Nella prima fase della ripresa dei lavori, ancora in fase di lockdown, a partire dal 6 aprile si sono poi riscontrate alcune difficoltà operative come la mancanza di disponibilità di maestranze, subappaltatori e mezzi cui erano proibiti gli spostamenti da altre regioni; o la stessa carenza di forniture di materiali da costruzione per via della chiusura delle attività produttive. Attualmente è in corso un confronto con l’impresa esecutrice dei lavori per valutare la possibilità di ottimizzare le tempistiche e tenendo conto del rispetto delle nuove procedure operative quali la sanificazioni degli ambienti di cantiere e dei mezzi, la riprogrammazione delle attività e delle squadre per assicurare il mantenimento delle distanze di sicurezza".

Lunedì ai responsabili dei lavori sono state consegnate le lettere scritte dalle diverse anime che rappresentano la città, ognuna ha messo nero su bianco disagi e problemi causati dai cantieri. "Aspi resta a disposizione degli enti territoriali e degli utenti per fornire qualunque ulteriore informazione relativa ai tempi e alle modalità della fine dei lavori", la risposta di Autostrade.