Coronavirus, l'Asst Rhodense: "Posti raddoppiati in terapia intensiva"

Da 12 a 24 nell'ospedale di Garbagnate. Il direttore Ida Ramponi: 240 letti per il comparto Covid-19

Ida Ramponi, direttore generale dell’Asst Rhodense

Ida Ramponi, direttore generale dell’Asst Rhodense

Garbagnate Milanese (Milano), 19 marzo 2020 - Duecentoquaranta posti per la cura dei malati di Covid-19, compresi i letti in osservazione nei pronto soccorso. Raddoppiati i posti in terapia intensiva, da 12 a 24. Così l’Asst Rhodense risponde al coronavirus. È il direttore generale Ida Ramponi a spiegare come sono organizzati gli ospedali di Garbagnate, Rho, Passirana e il Pot di Bollate. "Fin dall’inizio abbiamo cercato di separare in modo adeguato i malati di coronavirus dagli altri pazienti. C’è stato e c’è ogni giorno un grande impegno da parte di medici, infermieri e operatori di assistenza. Abbiamo deciso di tenere il “più pulito” possibile l’ospedale di Rho. Qui abbiamo creato un solo reparto con camere singole per pazienti sintomatici in attesa di fare il tampone o con problemi respiratori, ma che non hanno bisogno del supporto di macchinari per la respirazione. La terapia intensiva dell’ospedale rhodense non verrà toccata, tranne una stanza che è disponibile in caso di emergenze, come per esempio un paziente che arriva in gravi condizioni al pronto soccorso e ha bisogno di essere isolato".

Come sono cambiate invece le modalità d’accesso in pronto soccorso? "Come l’area medica, anche l’area di accoglienza dei pazienti in pronto soccorso è stata riorganizzata. Sono state definite modalità d’ingresso e percorsi per l’accettazione differenti per garantire la sicurezza di tutti".

E all’ospedale di Garbagnate Milanese? "Qui abbiamo accorpato alcuni reparti e riconvertito i posti letto per la cura dei malati Covid-19. In questi giorni stiamo anche trasferendo i pazienti ricoverati nelle medicine a Rho e Passirana, in modo che i letti di medicina generale siano interamente dedicati al coronavirus. Entro il 24 marzo arriveremo ad avere complessivamente 300 posti letto dedicati ai pazienti Covid-19".

E in terapia intensiva? "Grazie alla disponibilità e alla grande professionalità di tutti, in questi giorni difficili e impegnativi siamo riusciti a raddoppiare la capacità di accoglienza delle terapie intensive e dei posti per pazienti ventilati. Per le attrezzature necessarie in parte ci siamo arrangiati e in parte abbiamo avuto delle donazioni di privati che ci hanno consentito di far fronte a quello che mancava. Anche Regione Lombardia ci sta supportando giorno e notte".

Da più parti è stato sollecitata la riapertura di reparti all’interno del Pot di Bollate. Lo farete? "Stiamo realizzando 24 posti letto per l’accoglienza di pazienti che hanno superato la fase critica, ma che non possono tornare al loro domicilio".