ROBERTA RAMPINI
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Cornaredo, niente licenziamenti alla Colgar

Siglato l’accordo tra azienda e sindacati dopo un’estenuante trattativa. Ora l’intesa sarà illustrata in fabbrica

La protesta dei dipendenti

La protesta dei dipendenti

Cornaredo (Milano), 30 marzo 2018 - Licenziamenti scongiurati e accordo raggiunto per la Colgar di Cornaredo. Ieri, ben oltre il termine della procedura di mobilità scaduto il 23 marzo, azienda e organizzazioni sindacali hanno firmato l’intesa al termine di un luogo incontro alla Polis-Lombardia (ex Arifl), martedì lo illustreranno ai lavoratori nel corso di un’assemblea in fabbrica e poi diventerà operativo. Nell’intesa è previsto il mantenimento delle attività di service ed engineering per un totale di 13 lavoratori, altri 12 dipendenti saranno occupati nel reparto di deformazione lamiera in vista della cessione del ramo d’azienda a una società attiva nel settore, i dipendenti che non hanno i requisiti per la pensione avranno un incentivo all’esodo pari a 18.000 euro lordi e potranno usufruire di un servizio di outplacement di 12 mesi svolto da una società individuata da Colgar International, altri 10 dipendenti con i requisiti per accedere alla pensione riceveranno un importo pari alla contribuzione volontaria necessario per coprire il periodo di retribuzione mancante. Complessivamente le attività garantirebbero il posto di lavoro a 25 dipendenti mentre gli altri lasceranno la fabbrica. Quando a gennaio l’azienda aveva annunciato la decisione di cessare la produzione e aperto la procedura di mobilità i lavoratori erano 81, in questi mesi ne sono rimasti 58. "Non è quello che avremmo voluto - commenta Giulio Morelli, rappresentante della Fiom Cgil - io lo definisco un accordo per ridurre il danno che ha evitato i licenziamenti, ma non è stato sufficiente per salvaguardare il patrimonio industriale della Colgar".

Il progetto presentato dall’azienda non consente infatti di mantenere la storica attività di costruzione di macchine utensili, ma solo la progettazione e la parte commerciale per 24 mesi, con la prospettiva che anche queste attività vengano cedute. "Il territorio di di Milano perde una fabbrica storica, con un patrimonio industriale e professionale di grande valore", conclude Morelli. Ieri è stata scritta una brutta pagina per la storia Colgar acquistata dal Gruppo cinese Zhejiang Rifa Precision Machinery Company nel 2015 con la promessa di nuovi investimenti e il sogno di trasformarla in un polo tecnologico.