Gruppo di lettura, lo stop che indigna Cesate

Polemiche a raffica anche sui social, ma il sindaco Vumbaca sotto tiro replica: "Solo un nodo amministrativo, rimedieremo"

Il sindaco Roberto Vumbaca ha dovuto fronteggiare  una grande ondata di malcontento

Il sindaco Roberto Vumbaca ha dovuto fronteggiare una grande ondata di malcontento

Cesate (Milano), 13 ottobre 2019 - Gruppo di lettura sospeso, si accende il dibattito sul futuro della biblioteca di via Piave. «A sorpresa c’è stata negata la sede per il consueto incontro mensile che si tiene da più di 10 anni. Ci chiediamo perché? Il gruppo di lettura è solo una delle tante cose che la biblioteca di Cesate organizzava e che non verranno più garantite, nonostante questo servizio ci fosse invidiato dai comuni limitrofi. E’ uno schiaffo alla cultura», le parole di sconforto degli utenti. Se il mandato dell’ex sindaca Giancarla Marchesi si era concluso lasciando aperto l’interrogativo sul destino di via Piave, in sofferenza di organico e di fondi, quello del neo eletto Roberto Vumbaca si incammina in salita sulla strada dell’esternalizzazione di uno spazio carissimo ai cesatesi.

Ma lui ribatte punto per punto sull’argomento. «Il problema? È solo frutto di un inconveniente tecnico-amministrativo - dice il sindaco -. La delibera di Giunta nella quale è inserito il gruppo di lettura prevede solo la programmazione del primo semestre. Abbiamo appreso solo tardivamente che l’iniziativa non era stata ancora svolta, ma solo avviata nel tempo previsto, ciò non ha permesso l’autorizzazione agli straordinari». Il primo cittadino parla di «situazione ereditata», di impegno per sciogliere il nodo e annuncia di volere mandare avanti l’iniziativa. L’opposizione però passa all’attacco. «È inaccettabile questo comportamento da parte di una amministrazione pubblica - questo l’affondo di Cesate Libera e Solidale -. Quello che è successo con la sospensione senza preavviso di una attività culturale già programmata e finanziata sino a febbraio 2020, peraltro l’unica attualmente in atto in biblioteca, è un dileggio». Per i rappresentanti della lista civica il dileggio è «aggravato dal fatto che nessuno dell’attuale maggioranza ha avuto il coraggio o si è sentito in obbligo di comunicare ai cittadini quello che sta per accadere». Sullo sfondo c’è la trattativa in corso con il Consorzio bibliotecario Csbno per l’affidamento in global service della biblioteca. Una forma di esternalizzazione che porterebbe personale e una nuova programmazione culturale. Tutti a chiedersi dunque se questo rappresenterà la fine dell’Opera lirica in piazza, della Notte fra i libri, della Silent disco, del Festival dei cortometraggi e di quello della Filosofia, di Alice allo specchio, delle rassegne per i più piccoli. La discussione sull’argomento, come prevedibile, in questi giorni corre anche sui social. E un messaggio su tutti tira le fila del malcontento: «È inutile girarci intorno - si legge nel post di Maria -, non si può fare il bene della comunità se non si investe sulla cultura».