Baranzate, Stefano trovato morto: giallo sotto un traliccio

La misteriosa fine del 22enne. Aveva lo sterno rotto

Stefano Marinoni

Stefano Marinoni

Baranzate (Milano), 13 luglio 2019 - Otto giorni di ricerche e indagini. L’angoscia della famiglia e degli amici. Gli appelli e le foto diffuse ovunque. Ieri nel primo pomeriggio il tragico epilogo. Il corpo di Stefano Marinoni, 22 anni di Baranzate, operaio elettricista in una ditta di Caronno Pertusella (Varese), è stato trovato in una zona campestre tra Arese e Rho, sotto un traliccio. Era a terra, in avanzato stato di decomposizione, quasi irriconoscibile, indossava i vestiti con i quali era uscito da casa, in tasca aveva le chiavi della sua Smart bianca con la quale si era allontanato giovedì 4 luglio intorno alle 19.30. Era uscito di corsa senza prendere documenti e soldi. Con sé aveva portato solo il cellulare spento fin dalla sera della scomparsa. Alla mamma aveva detto che doveva incontrare gli amici a Novate Milanese, che sarebbe rientrato per cena, in realtà non aveva nessun appuntamento e da allora è sparito nel nulla.

I carabinieri della Compagnia di Rho che coordinano le indagini fin da subito avevano attivato le ricerche coinvolgendo anche le altre forze dell’ordine: ieri intorno a mezzogiorno è stata una pattuglia della polizia locale di Arese a ritrovare la Smart bianca in un parcheggio in zona Valera. Era chiusa. È da quel parcheggio che sono riprese le ricerche e dopo pochi minuti Stefano è stato rinvenuto a circa 300 metri. Da un primo esame del medico legale il corpo del giovane non presentava evidenti segni di violenza o tagli inferti con un coltello. Dalla prima ispezione è emersa solo una frattura dello sterno.

Secondo i militari, è possibile che Marinoni si sia arrampicato sul traliccio e abbia deciso di lanciarsi nel vuoto. Se lo scenario dovesse essere confermato, la lesione potrebbe essere dovuta allo schianto al suolo. Accanto al corpo non è stato ritrovato altro: nessun biglietto o corda o altri oggetti che possano far pensare a un suicidio. Ma neppure altri elementi che possano far pensare a una morte violenta. I carabinieri hanno perquisito anche la macchina di Stefano ma all’interno non c’era nulla. Ora il corpo del 22enne è stato trasferito nell’istituto di medicina legale: sarà l’autopsia a chiarire le cause della morte e a quando risale, probabilmente a poche ore dopo l’allontanamento da casa. Come mai Stefano era lì ad Arese? Aveva appuntamento con qualcuno? Ci è andato volontariamente o costretto? Nonostante il ritrovamento del corpo il mistero resta. Una cosa è certa: si è conclusa nel peggiore dei modi una vicenda che da giorni teneva con il fiato sospeso famigliari e amici di Stefano. Una scomparsa definita "anomala" dagli inquirenti che in questi giorni avevano indagato sulla vita del giovane, controllato tabulati telefonici e le targhe delle auto transitate dalle barriere autostradali, senza nessun risultato.