Arese, un “Polo delle imprese” nelle ex aree Alfa Romeo

Apre il bando per individuare il gestore degli oltre 11mila metri quadri di capannoni

L'assessore Giuseppe Augurusa

L'assessore Giuseppe Augurusa

Arese (Milano), 18 giugno 2019 - Aperto il bando per l’affidamento del “Polo di servizi alle imprese” a gestione pubblica nell’area dell’ex Alfa Romeo di Arese. I capannoni industriali del Comune di Arese e Lainate, con vista sul grande centro commerciale, daranno casa a diverse imprese. "Dopo anni di attesa si parte - dice l’assessore all’Attuazione dell’Accordo di programma ex Alfa Romeo, Giuseppe Augurusa -. L’obiettivo è individuare un gestore degli oltre 11.000 metri quadri per il reinsediamento di imprese prevalentemente manifatturiere all’interno dell’ex Alfa. Insieme a Lainate abbiamo lavorato all’unica iniziativa pubblica su un’area di due milioni di metri quadri interamente privati". La cessione dei lotti da parte della proprietà (Aglar spa) ai Comuni, quale piano di sviluppo produttivo e occupazionale del comprensorio ex Alfa, era prevista dal 2014, due anni prima dell’inaugurazione del grande mall realizzato dall’imprenditore Marco Brunelli. A frenarne l’avvio, il lento cammino di approvazione dell’atto integrativo dell’Adp ex Alfa e il rogito da completare. Il 2017 avrebbe dovuto essere l’anno del debutto, invece i primi passi al piano si muovono adesso. Più di 15 le manifestazione d’interesse di aziende pervenute nel frattempo.

"Confermano che, nonostante la congiuntura, c’è una domanda insoddisfatta di aree adeguate con accessibilità alle grandi arterie stradali, svincolate dai centri urbani - prosegue l’assessore -. La prevalente vocazione nell’automotive delle stesse ci indica che la ‘magia’ di quel luogo ancora esiste. Con Regione Lombardia dovremo essere in grado di poter acquisire altri 100.000 euro del bando Attract, destinati a investimenti e spese correnti per il Polo delle imprese", aggiunge l’assessore. Nascerà una cittadella dell’automotive? "Altre aziende potrebbero insediarsi compatibilmente con le destinazioni d’uso industriali e di servizi del comprensorio. Per fare un esempio: non possono venire distributori di prodotti commerciali - conclude Augurusa -. È l’ultimo pezzo nell’ex Alfa che ha ancora un progetto di sviluppo che salva la vocazione manifatturiera del luogo. Un progetto, va sottolineato, che porta la firma di un ente pubblico. Questa è la grande differenza con il resto delle aree industriali che conosciamo".