Operai morti di amianto all'Alfa Romeo di Arese: ex dirigenti assolti anche in Appello

I giudici hanno confermato l'assoluzione decisa dal Tribunale. Ora la battaglia dei familiari delle vittime si sposta in Cassazione

Lavoratori in uscita dallo stabilimento Alfa di Arese

Lavoratori in uscita dallo stabilimento Alfa di Arese

Arese (Milano), 24 giugno 2019 - Tutti assolti anche in Appello a Milano gli ex vertici ed ex manager di Fiat, Alfa Romeo e Lancia, imputati per una quindicina di casi di operai morti per forme tumorali provocate dall'esposizione all' amianto negli stabilimenti dell'Alfa Romeo di Arese.

I giudici hanno confermato l'assoluzione decisa dal Tribunale per l'ex ad di Fiat Auto Paolo Cantarella, per l'ex presidente Fiat Giorgio Garuzzo, per l'ex presidente di Lancia Industriale Pietro Fusaro e per altri due ex ad di Alfa Romeo. Le motivazioni della sentenza della quinta corte d'Appello di Milano, presieduta da Monica Fagnoni, saranno depositate entro 90 giorni. "Questa volta c'erano tutte le condizioni per arrivare a un verdetto di condanna. Ricorreremo in Cassazione, le cui ultime pronunce sono state a noi favorevoli", ha commentato, dopo la lettura del dispositivo, l'avvocato Laura Mara, che assiste le parti civili Medicina Democratica e Associazione italiana esposti amianto. «Gli imputati hanno cercato tutti i pretesti per scaricare le loro responsabilità, pretesti che hanno preso la falsa sembianza di prove scientifiche», ha aggiunto Fulvio Aurora di Medicina Democratica. Nel dibattimento si erano costituite parti civili anche Regione Lombardia, Comune di Arese e le famiglie di otto operai morti per l'esposizione all' amianto.

Il sostituto pg Nicola Balice aveva chiesto condanne per gli ex manager fino a 8 anni di reclusione: in particolare, aveva proposto 6 anni per l'ex ad di Fiat Auto Paolo Cantarella, 5 anni per l'ex presidente Fiat Giorgio Garuzzo, 8 anni per l'ex presidente di Lancia Industriale spa Pietro Fusaro e rispettivamente 5 e 8 anni per due ex ad di Alfa Romeo. Ora si attende il giudizio di terzo grado.