Vanessa Ferrari, la farfalla di Orzinuovi al cospetto del sogno olimpico

L'atleta originaria del comune in provincia di Brescia nelle ultime edizioni dei Giochi ha collezionato due quarti posti. Il 2 luglio in pedana per scrivere la storia.

Vanessa Ferrari all'inseguimento di una medaglia olimpica

Vanessa Ferrari all'inseguimento di una medaglia olimpica

Siamo sempre più abituati a super atleti, capaci di competere ai massimi livelli per anni grazie alla cura maniacale e le attenzioni riservate al loro fisico. L’età, in questi casi, è solamente un numero scritto sulla carta d’identità. Ma la storia assume risvolti ancora più incredibili e emozionali quando un atleta non più alle prime esperienze riemerge dal baratro degli infortuni e, una volta tornata in gara, lascia tutti a bocca aperta ribaltando ogni tipo di pronostico. Tutti sappiamo di cos’è capace Vanessa Ferrari, di che tipo di talento sia in possesso la ragazza di Orzinuovi, ma dopo la rottura del tendine d’Achille ai Mondiali di Montreal del 2017, forse nessuno si sarebbe aspettato di ritrovarla in finale a Tokyo tre anni dopo (anche se in realtà sono stati addirittura quattro, ma nessuno poteva prevedere la pandemia) anzi, l'opzione più probabile sembrava quella che portava al ritiro.

Vanessa invece, con dedizione e forza di volontà, non ha voluto mollare, ha deciso che non poteva essere l'ennesimo infortunio a farla scendere per sempre dalla pedana. Dunque il lungo percorso di riabilitazione e, infine, la grande soddisfazione: la campionessa bresciana si presenterà alla finale olimpica di lunedì 2 agosto davanti a tutti, anche a un mostro sacro della ginnastica del calibro di Simone Biles, come ha fatto notare la Ferrari in persona: “Precederla una volta nella vita era un mio obiettivo, anche se in questa circostanza vale poco, mi dà molta soddisfazione” e ancora sulla gara e sulla sua capacità di lasciarsi alle spalle i problemi fisici: “Al termine della gara mi sono emozionata pensando a tutti i problemi che ho superato per essere qui. L’età? Se si ha cura del proprio corpo non è un fattore così determinante”.

Ora la testa a quella medaglia che per anni è stata un’ossessione. Dopo essere stata la prima azzurra iridata nel campo della ginnastica artistica, nel 2006 ai Mondiali di Aarhus in Danimarca, a soli 16 anni. Vanessa ha vinto praticamente tutto, nella sua bacheca però manca una medaglia olimpica, inseguita a lungo e sfiorata in diverse occasioni. La ginnasta bresciana è alla quarta Olimpiade di fila, come nessun’altra italiana aveva mai fatto. Dopo il flop a Pechino, a Londra 2012 e a Rio 2016 sono arrivati due quarti posti, ad un passo dal podio, a ingigantire l’ossessione. Ora Vanessa è consapevole di essere all’ultima chiamata olimpica, si sente bene e, sulle note di “con te partirò” nell’interpretazione di Bocelli, la farfalla di Orzinuovi è pronta a incantare tutti nella sua specialità, il corpo libero: “Con questo brano riesco anche a interpretare come si deve e ad avere un’adeguata mimica facciale. Acrobatica, parte artistica, interpretazione e coreografia sono di livello e per la finale valuterò se inserire qualche ulteriore elemento di difficoltà. Dopo due quarti posti, piuttosto sbaglio e arrivo ottava”.

La piccola grande Vanessa ora è pronta a sfidare i giganti della ginnastica mondiale per scrivere una nuova pagina della sua leggenda.