"Juventus a Monza, che sogno: ero all’Heysel, ora li aspetto"

La Brianza da feudo bianconero si riscopre innamorata della sua squadra. L’avvocato Della Valle: "Fondai un club in Parlamento, ma sono grato alla città"

Tifosi del Monza

Tifosi del Monza

Monza, 18 settembre 2022 - "È il sogno di una vita… il Monza in serie A contro la Juventus, finora al massimo li avevamo incrociati in Coppa Italia, stavolta è il campionato. Un momento storico e lo sto aspettando con frenesia". Giuseppe Ghezzi, classe 19 62, è presidente degli Amici del Monza, uno dei club di tifosi da sempre al seguito dei biancorossi. La gara col Monza, anche se "arriva in un momento difficile per tutti e due, sia Monza che Juve, fino a pochi anni fa non era nemmeno immaginabile". La Brianza, storicamente, era considerata feudo di tifosi juventini. E oggi sono previsti grandi numeri, tanto che il traffico sarà chiuso nella zona già dalle 11.

"Io stesso ho sempre tifato per la Juventus in serie A... nel 1983 ero ad Atene alla finale di Coppa dei Campioni persa con un gol di Magath, ed ero allo stadio anche nel 1985, nel terribile giorno dell’Heysel: fu un’esperienza drammatica, morirono 39 italiani, non c’erano i telefonini e a casa vissero con angoscia estrema per ore, il giorno dopo corsero a comprare il giornale per vedere i nomi dei morti e sperare che non fossi tra loro. Da quel giorno non sono più andato a vedere la Juventus allo stadio e ho seguito solo il Monza".

Stavolta, l’incrocio: "Ma per fortuna sarà tutt’altra atmosfera: dobbiamo solo pensare a divertirci e a giocarcela, speriamo che il cambio in panchina porti un pizzico di fortuna. Noi intanto saremo all’U-Power Stadium: il nostro settore oggi si chiama Tribuna Est, ma nel mio cuore resteranno sempre i vecchi Distinti". La truppa biancorossa arriva da un inizio di campionato negativo, cinque sconfitte di fila, un pareggio e l’esonero di Stroppa e la sua sostituzione con Palladino. C’è qualcuno che non ci sta. Si chiama Raffaele Della Valle, classe 1939, Principe del Foro di Monza.

"Sono rimasto uno degli ultimi romantici, oggi invece a prevalere nel calcio sono altre logiche spietate, il denaro, il cinismo… Io non avrei mai cambiato Stroppa, abbiamo incontrato le prime 5 squadre della classifica, i giocatori erano in gran parte nuovi: secondo me avrebbe dovuto prevalere la riconoscenza, Stroppa ci ha portato in A, avrebbe meritato di avere qualche occasione in più". Della Valle è uno storico tifoso juventino. Quando era deputato quasi 30 anni fa aveva fondato un Juventus Club in Parlamento, "ma il Monza è sempre stato al primo posto nel mio cuore, questa città mi ha dato tanto, attendevo da 70 anni questa promozione. Chi tiferò? Non c’è storia. La riconoscenza e il cuore prevalgono, e poi in fondo io sono sempre stato dalla parte dei più deboli, a cominciare dal mio lavoro come avvocato (difese fra gli altri Enzo Tortora, ndr ). Monza ha solo da guadagnare dall’essere in serie A: se abbiamo fatto il record di spettatori all’ultimo Gran Premio di Formula Uno, bisogna riconoscere un pizzico di merito anche al calcio, che ci ha proiettati sulle prime pagine e in tv. Tutti hanno da guadagnarci, anche il turismo".

L’aria che si respira fra i tifosi, nonostante un inizio deludente, è ancora frizzante. "Siamo carichi a mille" si lasciano sfuggire dal Club Fedelissimi, base al ristorante Kontiki, quello che negli anni di crisi e fallimenti si era trovato a sfamare i giocatori rimasti senza stipendio.