I talebani cantano vittoria con il ritiro Usa: "In Afghanistan abbiamo vinto"

Biden aveva annunciato il ritorno in patria delle truppe per l'11 settembre, a 20 anni esatti dalla caduta delle Twin Towers

I talebani tornano di fatto al potere in Afghanistan

I talebani tornano di fatto al potere in Afghanistan

Kabul (Afghanistan) - “Abbiamo vinto la guerra e l’America ha perso”. E’ quanto ha detto il sindaco ombra dei talebani nel distretto di Balkh, Haji Hekmat, alla Bbc, che ha inviato sul posto suoi giornalisti dopo l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e della Nato sul ritiro delle truppe dal Paese asiatico. Nell’ultimo anno c’è stata un’apparente contraddizione nella “jihad” dei talebani. Hanno fermato gli attacchi alle forze internazionali dopo la firma di un accordo con gli Stati Uniti, ma hanno continuato a combattere con il governo afghano. Haji Hekmat, tuttavia, ha insistito sul fatto che non ci sono contraddizioni. “Vogliamo un governo islamico governato dalla Sharia. Continueremo il nostro jihad fino a quando non accetteranno le nostre richieste”, ha spiegato.

“Siamo pronti a tutto”, ha insistito Haji Hekmat. “Siamo totalmente preparati per la pace e siamo completamente preparati per il jihad”. E seduto accanto a lui, un comandante militare non meglio identificato, ha aggiunto: “Il jihad è un atto di adorazione. L’adorazione è qualcosa che, per quanto tu faccia, non ti stanca mai”. I talebani non si vedono come un semplice gruppo ribelle, ma come un governo in attesa. Si riferiscono a loro stessi come a rappresentanti dell’”Emirato islamico d’Afghanistan”, il nome che hanno usato quando erano al potere. Ora hanno una sofisticata struttura “ombra”, con funzionari incaricati di supervisionare i servizi quotidiani nelle aree che controllano.

Haji Hekmat ha mostratro ai reporter della Bbc una scuola elementare, piena di ragazzi e ragazze che usano libri di testo donati dall’Onu. Mentre erano al potere, negli anni ‘90, i talebani avevano vietato l’istruzione femminile e anche adesso ci sono notizie sul fatto che in alcune aree le ragazze più grandi non sono autorizzate a frequentare le lezioni. Ma almeno qui, a Balkh, i talebani affermano di avere seguito una strada diversa. “Finché indossano l’hijab, è importante per loro studiare”, ha spiegato Mawlawi Salahuddin, responsabile della commissione educativa locale dei talebani. Nelle scuole secondarie, ha detto, sono ammesse solo insegnanti donne e il velo è obbligatorio. “Se seguono la Sharia, non ci sono problemi”.

“Riconoscendo che non esiste una soluzione militare alle sfide che l‘Afghanistan deve affrontare, gli alleati hanno stabilito che inizieremo il ritiro delle forze della Missione di Sostegno risoluto entro il primo maggio. Questo ritiro sara’ ordinato, coordinato e deliberato. Prevediamo di completare il ritiro di tutte le forze statunitensi e della Missione di supporto risoluto entro pochi mesi. Qualsiasi attacco talebano contro le truppe alleate durante questo ritiro ricevera’ una risposta forte”. E’ quanto si legge nella dichiarazione della Nato al termine della riunione in cui e’ stato stabilito il ritiro dall’Afghanistan. 

“La conclusione della missione di Sostegno risoluto della Nato avviene sullo sfondo di un rinnovato sostegno regionale e internazionale al progresso politico verso la pace. Continueremo a sostenere il processo di pace in corso guidato dagli afghani. Accogliamo con favore la Conferenza di Istanbul come un’opportunita’ per portare avanti il processo di pace e per rafforzare i progressi compiuti a Doha. Chiediamo al governo afghano e ai talebani di aderire ai loro impegni per il processo di pace avviato dall’accordo Usa- talebani e dalla Dichiarazione congiunta Usa-Afghanistan”, è la tesi. «I talebani devono sapere che se ci attaccheranno difenderemo noi stessi e i nostri partner con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione», ha avvisato Biden.