La Russia ammassa 150mila soldati alla frontiera ucraina, la Ue protesta

Timori per una scintilla che potrebbe innescare il conflitto in crimea e Donbass. Ulteriore appelllo anche per la salute di Navalny

Movimenti di truppe russe al confine con l'Ucraina

Movimenti di truppe russe al confine con l'Ucraina

Mosca - Al confine con l’Ucraina “assistiamo ad un dispiegamento di truppe russe, con tutti i tipi di materiali. Hanno realizzato ospedali da campo” e dispiegato “ogni tipo di attrezzatura bellica. Non posso rivelare da dove viene la cifra” di “oltre 150mila soldati” russi tra quelli al confine orientale ucraino e quelli in Crimea, “ma è la mia cifra di riferimento”. Lo sottolinea l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, parlando a Bruxelles, al termine del Consiglio Affari Esteri. “E’ il maggior concentramento militare dell’esercito russo al confine ucraino di sempre - continua Borrell - è chiaro che sia fonte di preoccupazione: quando dispieghi molte truppe, una scintilla può accendersi qui o là. Dal numero di vittime dell’esercito ucraino rispetto all’anno scorso, è chiaro che si tratta di una situazione molto preoccupante”.

L’Unione europea ha ribadito il suo “forte sostegno all’Ucraina” ed ha chiesto alla Russia di “evitare l’escalation” e di “porre fine al concentramento di truppe” al confine tra i due Paesi, dove al momento “sono ammassati” circa “150mila militari”. Lo ha detto oggi l’Alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, durante una conferenza stampa organizzata al termine del vertice informale dei ministri degli Esteri europei, in videoconferenza. Borrell ha quindi confermato che l’Unione europea parteciperà al summit sulla Crimea, fissato per il prossimo 23 agosto.«La situazione alla frontiera ucraina è molto preoccupante.

Borrell è poi intervenuto sulla salute dell’oppositore Navalny, peggiorata seriamente negli ultimi giorni dopo la reclusione in un carcere siberiano. «Le condizioni di Navalny sono critiche. Abbiamo saputo che è stato trasferito nell’ospedale della prigione. Chiediamo che abbia accesso immediato ai suoi medici di fiducia. Riteniamo la Russia responsabile per la salute di Navalny». Una posizione che ricalca di fatto quella del presidente Usa Joe Biden, espressa ieri. Ma a differenza degli Usa Borrell ha spiegato che non sono in preparazione nuove sanzioni contro Mosca, anche se la situazione può cambiare.