Navalny in sciopero della fame per le cure, vertice Putin-Macron-Merkel

Europa e Russia provano a ricucire nella fase più bassa dei rapporti, sul tavolo l'oppositore, Libia e Siria, Bielorussia e Donbass

Il post di Yulia Navalnaya, moglie dell'oppositore agli arresti

Il post di Yulia Navalnaya, moglie dell'oppositore agli arresti

Mosca - L’oppositore russo Alexei Navalny, detenuto in una colonia penale, ha annunciato oggi uno sciopero della fame, denunciando la mancanza di accesso alle cure e la privazione del sonno che descrive come una “tortura”. “Dichiaro uno sciopero della fame per chiedere l’applicazione della legge e per far venire un medico a visitarmi”, ha scritto sul suo account Instagram Alexei Navalny, affermando di soffrire di dolori alla schiena e alle gambe. Caustica la portavoce di Navalny, Kira Yarmish: «La Russia del 2021: per ricevere le cure mediche che ti spettano per legge devi indire uno sciopero della fame».  «Dobbiamo liberare Alexei. Chiedi ai tuoi amici di registrarsi su free. navalny.com e di andare alla manifestazione. Se non ora, quando? Non dovremmo vivere in un Paese in cui il presidente uccide gli oppositori politici nelle segrete di una colonia penale». 

Proprio oggi il presidente russo Vladimir Putin, la cancelliera tedesca Angela Merkel, e il presidente francese Emmanuel Macron, si sono incontrati in videoconferenza per provare a ricucire i rapporti tra il Cremlino e l‘Europa, che sono “nel punto piu‘ basso mai raggiunto“ secondo quanto riferito dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel, la scorsa settimana.  Mosca ha riaffermato “la disponibilità a ripristinare la normale interazione depoliticizzata con l‘Unione europea se c‘e‘ un interesse reciproco a farlo“. I tre leader hanno fatto il punto su diverse questioni: dalla geopolitica, con Libia e Siria in primis, alla gestione della pandemia, con la possibile diffusione del vaccino Sputnik V in territorio europeo, fino ad arrivare al processo che ha riguardatoi Navalny. 

Per quanto riguarda la Libia, il Cremlino ha fatto sapere che i leader “hanno espresso la speranza che la formazione di un governo e autorita‘ condivise“ possano rappresentare “un passo importante verso la promozione di un efficace processo politico che coinvolga tutte le forze chiave libiche“. Una fase di normalizzazione che riguarda anche la Siria “dove la situazione continua a stabilizzarsi“ anche se la fornitura di aiuti umanitari al popolo siriano rimane “una questione piuttosto urgente“. Russia, Germania e Francia si sono poi espressi a favore “del mantenimento del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) riguardante il programma nucleare iraniano“, ha detto ancora Mosca. 

“Discutendo la situazione in Bielorussia“, invece, “Vladimir Putin ha fatto notare che non puo‘ essere accettata “l‘interferenza esterna negli affari interni di uno Stato sovrano“. Il presidente russo ha espresso, infine, nuove preoccupazioni per l‘escalation della tensione nel Dombas, sul confine ucraino. Sul tema della pandemia, i tre capi di Stato hanno posto l‘accento “sul compito di unire gli sforzi nella lotta contro la minaccia comune“ concentrandosi “sulle misure per prevenire l‘ulteriore diffusione della malattia“. In particolare, hanno discusso della possibile “approvazione del vaccino russo Sputnik V“ da parte dell‘Agenzia per il farmaco europea (Ema) e della conseguente “consegna e produzione congiunta di questo vaccino negli Stati membri“.

Putin, infine, ha spiegato a Merkel e Macron “che hanno sollevato la questione“, le vicende intorno alla figura dell‘oppositore Aleksei Navalny, vittima di un avvelenamento alla fine del 2020, e attualmente rinchiuso in carcere dove sta scontando una condanna per aver violato la liberta‘ vigilata. Ai due leader, spiega il Cremlino, “sono state date spiegazioni pertinenti sulle circostanze oggettive di questo caso“. Nel complesso, conclude Mosca, “i negoziati si sono svolti in un‘atmosfera amichevole e franca, ed e‘ stato raggiunto un accordo per continuare il lavoro comune su tutti i punti dell‘attuale agenda“.