Mass shooting, cosa significa e quando si verifica

Le "fucilazioni di massa", sempre più frequenti negli Stati Uniti, hanno riacceso il dibattito sulla facilità con cui è possibile procurarsi un'arma

Familiari delle vittime sparatoria scuola in Texas

Familiari delle vittime sparatoria scuola in Texas

Ennesimo caso di mass shooting negli Stati Uniti dove non si è ancora spenta la memoria del recente massacro di Uvalde e già stamani si registra un nuovo bagno di sangue a Filadeldia, dove diversi killer avrebbero sparato e ucciso 3 persone ferendone altre 11. Una strage che allunga la scia di sangue negli Stati Uniti, dove si registrano oltre 200 sparatorie di massa dall'inizio dell'anno. Le  "fucilazioni di massa" hanno riacceso il dibattito sulla facilità con cui è possibile procurarsi un'arma, che vede anche Joe Biden deciso ad affrontare la lobby delle armi:  "Non venitemi a dire che non possiamo avere un impatto su queste carneficine. È il momento di trasformare il dolore in azione" ha detto il presidente Usa dopo la mattanza di bambini a Uvalde.  Ma perché si parla di mass shooting, letteralmente "fucilazione di massa", e cosa si intende? In inglese mass shooting è l’espressione più frequente per descrivere un episodio violento che causa diverse vittime da armi da fuoco. L'equivalente usato dai media italiani è strage o massacro, ma talvolta anche anche eccidio, mattanza, omicidio di massa. Sempre più spesso si usa la traduzione letterale sparatoria di massa, mentre è meno usato l'anglicismo sui media mass shooting.

Cosa si intende per mass shooting 

In realtà non c'è consenso unanime sulla locuzione mass shooting. Nella maggior parte dei casi si fa riferimento a un minimo di tre o quattro vittime di violenza armata (escluso il tiratore) in un breve periodo di tempo, sebbene uno studio australiano del 2006 ne preveda minimo cinque e abbia anche aggiunto il requisito che le vittime siano effettivamente morte invece di essere colpite da colpi di arma da fuoco e ferite. Negli Stati Uniti, l'Investigative Assistance for Violent Crimes Act del 2012 definisce le uccisioni di massa come tre o più omicidi in un singolo incidente, tuttavia la legge non definisce le sparatorie di massa. I media come la CNN e alcuni gruppi di ricerca sulla violenza criminale come il Gun Violence Archive definiscono le sparatorie di massa come che coinvolgono "quattro o più colpi di arma da fuoco (feriti o uccisi) in un singolo incidente, alla stessa ora e luogo generali, escluso il tiratore" .

Il movente: frustrazione o vendetta

Il motivo o movente delle sparatorie di massa (che si verificano in situazioni e contesti pubblici) è una caratteristica distintiva del mass shooting in quanto di solito sono commesse da individui fortemente scontenti, che provano profonda frustrazione e/o cercano vendetta per i fallimenti a scuola, nella carriera o nella vita più in generale. E spesso attribuiscono questi loro fallimenti al contesto sociale ed economico nel quale non sono riusciti ad integrarsi.

Stragi familiari e attacchi terroristici

Ma non tutte le sparatorie sono configurabili come mass shooting, anche se provocano tre o più vittime. Accade quando l'evento violento si verifica in un contesto non pubblico, come quando un membro di una famiglia spara a tutti gli altri componenti del nucleo familiare. Questi omicidi, infatti, vengono classificati come stragi familiari e non sono inclusi nelle statistiche sulle sparatorie di massa. Se più persone vengono uccise o ferite in una rapina o in un attacco terroristico, anche queste morti non sono incluse nella definizione di sparatoria di massa.