Il furto vip? È sovrastimato: rimborso dimezzato a Tamara Ecclestone

Due presunti ladri lombardi a processo a Londra, il terzo complice è stato appena estradato

Tamara Ecclestone

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All’appello manca solo il quarto uomo. Il terzo, Jovan Jovanovic, 24enne italiano di origine sinti, è appena stato estradato andando a raggiungere in un carcere britannico i suoi presunti complici lombardi Alessandro Donati, 45 anni e Alessandro Maltese, 44. Tutti e quattro (compreso l’imprendibile Daniel Vukovic, croato nascosto forse a Belgrado) sono accusati de colpo da 25 milioni di sterline nella villa londinese della modella Tamara Ecclestone, fortunata erede del boss della Formula Uno, Bernie. Bottino in un primo tempo stimato addirittura 50 milioni di sterline in denaro e gioielli, ma dopo un inventario più preciso dimezzato nel suo valore, pari pur sempre a circa 30 milioni di euro. La stessa banda avrebbe anche messo a segno, sempre nel cuore della City, altri due colpi ai danni dell’allenatore del Chelsea ed ex calciatore Franck Lampard, e del defunto proprietario thailandese del Leicester, altra squadra della prima serie inglese di calcio, precipitato con il suo elicottero tempo addietro.

Nella prima udienza del processo che nei loro confronti è già cominciato e riprenderà in agosto, Maltese e Donati si sono dichiarati "not guilty", non colpevoli. Qualche mese fa sono stati assolti dall’accusa i presunti basisti dei colpi, i romeni Maria Mester, 48 anni e suo figlio Emil Savastru, 30. Mester, che a Milano lavorava come donna delle pulizie, era stata la prima a finire in manette più di un anno fa, tornando nella capitale inglese dopo aver pubblicato su Facebook un selfie con addosso due orecchini appartenuti alla Ecclestone. Il figlio Emil era a sua volta accusato di aver affittato, tramite Airbnb, l’appartamento nel quale la banda soggiornò nella prima metà di dicembre 2019 dieci giorni durante i quali vennero svuotate le cassaforti dei vip. Davanti alla giuria della Isleworth Crown Court che l’ha poi assolta, Mester in lacrime aveva spiegato di essersi recata a Londra insieme a uno dei presunti ladri solo nella veste di “escort“, accettando l’offerta di quella persona molto gentile che per una settimana le aveva promesso 6 mila euro. In quel modo, fra l’altro, avrebbe anche potuto rivedere il figlio Emil che tornava nella capitale inglese per qualche giorno prima di ripartire per il Giappone dove si era trasferito. Maria aveva presentato il figlio al cliente e ai tre suoi amici.

Nel carcere inglese restano per ora i due italiani Donati e Maltese, anche loro secondo l’accusa tra protagonisti del colpo plurimilionario (il bottino per ora è svanito), vicenda sulla quale la tivù pubblica britannica, la mitica Bbc, sta girando un documentario (un inviato verrà a Milano) per provare a ricostruire come sia stato possibile, per la banda dei quattro, violare alcuni tra i più sofisticati sistemi di sicurezza delle ville vip di Kensington, nel cuore di Londra.