Corea del Nord, pena di morte a chi mette i jeans o possiede un film straniero

Tre adolescenti mandati per 15 anni in un campo di lavoro per un taglio di capelli che imitava i loro idoli del k-pop. Vietato lo slang straniero

Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un

Il dittatore nordcoreano Kim Jong-un

Pyongyang - Ricordate “Urla del silenzio“, il film di Roland Joffé ambientato nei campi di lavoro e di sterminio dei Khmer rossi in Cambogia? Bene, lo scenario è pressoché lo stesso, in un altro Paese dell’Asia dove la libertà non esiste. La Corea del Nord ha introdotto una nuova legge per eliminare qualsiasi tipo di influenza straniera, punendo severamente chiunque venga sorpreso con film o vestiti di origine straniera, come i jeans. Tutti i cittadini che saranno sorpresi in possesso di video originari della Corea del Sud, degli Stati Uniti o del Giappone rischiano la pena di morte. Coloro che saranno colti in flagrante a guardare uno di questi video rischiano invece il campo di prigionia per 15 anni.

Ma il leader nordcoreano Kim Jong Un è andato oltre e di recente, ha scritto una lettera sui media statali chiedendo alla Lega della gioventù del paese di reprimere “comportamenti sgradevoli, individualisti e antisocialisti” tra i giovani. Kim, secondo quanto spiegato, vorrebbe fermare l’eventuale diffusione dello slang straniero, le acconciature e i vestiti alla moda all’estero che ha descritto come “veleni pericolosi”. Il Daily NK, una pubblicazione online di Seoul con fonti in Corea del Nord, ha riferito che tre adolescenti sono stati mandati in un campo di rieducazione per essersi tagliati i capelli come gli idoli del K-pop e aver orlato i pantaloni sopra le caviglie.

Il leader supremo nordcoreano Kim Jong-un intanto riappare in pubblico dopo un mese: ha presieduto infatti una riunione del Politburo durante la quale stato deciso di convocare a breve una riunione plenaria del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori per “adottare ulteriori misure statali per risolvere urgenti problemi pendenti per il lavoro economico e la vita del popolo”. Kim, secondo i media di Stato “ha dettagliato e analizzato l’esecuzione delle principali misure politiche in diverse aree durante la prima meta’ dell’anno”. Sara’ la terza riunione plenaria del Comitato centrale quest’anno, caratterizzata dal caos economico che il rigido protocollo per contenere la pandemia sta causando alla Corea del Nord.