Vaccini Covid, la Commissione europea: "Sì all'export ma solo se si rispettano i patti"

Ursula von der Leyen non esclude che altri paesi possano bloccare esportazioni, come ha fatto l'Italia con AstraZeneca

Il vaccino anti Covid

Il vaccino anti Covid

Bruxelles - Quello dell'Italia non è stato un caso isolato, altri Paesi europei potrebbero bloccare le esportazioni di dosi di vaccino verso Stati non Ue. A dirlo è la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che torna sul tema vaccini, in particolare AstraZeneca, che finora ha consegnato meno di un decimo delle dosi concordate per il primo trimestre dell'anno. Un'inadempienza che non piace e mette in difficoltà e così in Europa si alza il tiro: la Commissione si aspetta che aumenti lo sforzo produttivo e rispetti gli impegni di consegna e in base a questo sarà valutata la possibilità di esportare dosi del vaccino dalla Ue verso Stati terzi. "Se le aziende rispettano i loro contratti, le porte sono aperte all'esportazione". Si tratta dell'applicazione del meccanismo di controllo delle esportazioni di dosi dei vaccini entrato in vigore a fine gennaio.

La presidente della Commissione ha aggiunto: "Non siamo piu' pronti a servire come capro espiatorio", rinviando la responsabilità per il taglio delle consegne delle dosi di vaccino ad AstraZeneca. Le altre case farmaceutiche, invece, stanno lavorando in modo soddisfacente compresa BioNTech/Pfizer la cui produzione attualmente è stabile: 'Sta lavorando molto duramente per raggiungere l'obiettivo di consegna per il primo trimestre. E' cosi' che dovrebbe essere". AstraZeneca, invece, "non ha prodotto una quantità sufficiente di vaccino prima dell'approvazione, come concordato nel contratto", firmato con la Ue. La linea dunque è chiara: se una casa farmaceutica non consegna quanto pattuito, la Ue non può dare il via libera alle esportazioni delle sue dosi dal territorio dell'Unione. 

Nonostante queste difficoltà e l'andamento deludente delle vaccinazioni rispetto a quanto accade negli Usa, nel Regno Unito, in Israele, la Commissione conferma l'obiettivo di vaccinare il 70% degli europei adulti entro fine estate. Giovedì è atteso il via libera dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) al vaccino monodose Johnson&Johnson.

Il motivo per cui Bruxelles ritiene possibile centrare l'obiettivo del 70% di vaccinati entro settembre è che da aprile si aspetta l'arrivo di cento milioni di dosi ogni mese per i successivi tre mesi (fine giugno). A fine marzo la Commissione si aspetterebbe la consegna di 50 milioni di dosi dopo averne ricevuti da fine dicembre 51 milioni.  Stando ai dati pubblicati dal Centro europeo di controllo delle malattie (Ecdc) agli Stati Ue (più Norvegia e Irlanda) sono state consegnate finora 52.702.272 di dosi di vaccini di cui 38.242.231 somministrate (circa il 72%). L'intera popolazione della Ue è di 446 milioni di persone.