Ucraina, i primi 100 civili di Mariupol evacuati dall'acciaieria distrutta di Azovstal

Lo annuncia Zelensky e lo conferma l'Onu. Rinviati a domani i corridoi per i civili nelle case vicine. Nel pomeriggio il Papa in lacrime aveva lanciato un appello

Mariupol (Ucraina) - "È iniziata l’evacuazione dei civili da Azovstal. Il primo gruppo di circa 100 persone si sta già dirigendo verso l’area controllata. Domani li incontreremo a Zaporizhzhia. Grato al nostro team! Ora, insieme alle Nazioni Unite, stiamo lavorando all’evacuazione di altri civili dall’impianto”. Lo ha scritto su twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ringrazia la Croce Rossa per il decisivo contributo alle operazioni. Anche Mosca conferma e parla di donne e bambini riconsegnati alla libertà. Zelensky ha detto che per la prima volta ci sono stati due giorni di ''reale cessate il fuoco'' e il corridoio umanitario per evacuare i civili dall'acciaieria Azovstal di Mariupol ha iniziato a funzionare.

L’operazione di evacuazione dei civili dall’acciaieria di Azovstal, a Mariupol,  è confermata da un portavoce dell’Onu a Ginevra, riferiscono i media internazionali. «Le Nazioni Unite confermano che è in corso l’evacuazione presso il complesso siderurgico di Azovstal, in coordinamento con la Croce Rossa e le parti in conflitto», ha detto Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari. Il funzionario ha sottolineato di non poter fornire altri dettagli per motivi di sicurezza. 

Anche il ministero della Difesa russo, nel pomeriggio, ha affermato che altri 46 civili sono stati evacuati da alcune abitazioni nei pressi dell’acciaieria assediata Azovstal nella citta’ portuale ucraina di Mariupol. “Il 30 aprile, a seguito dell’attuazione di un cessate il fuoco e dell’apertura di un corridoio umanitario, due gruppi di civili hanno lasciato gli edifici residenziali adiacenti al sito dell’acciaieria Azovstal”, ha affermato il ministero su Telegram. 

Intanto mentre dall'acciaieria Azovstal è uscito un primo gruppo di un centinaio di civili, è stata rinviata a domani l'evacuazione da altre zone di Mariupol, inizialmente prevista per il pomeriggio. Lo hanno reso noto fonti della città, secondo cui per ragione di sicurezza l'uscita Mariupol è stata rinviata a domani mattina alle 8 ora locale, le 7 in Italia. Potrebbero essere ancora oltre 500 i civili rimasti nell'acciaieria di Azovstal a Mariupol, secondo quanto afferma la televisione russa Rossiya 24, citata da Interfax.

Ma anche i combattenti vogliono uscire dall'acciaieria. «Non intendiamo arrenderci, intendiamo continuare a difenderci». Lo ha detto alla Bbc Svyatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov nell'acciaieria Azovstal di Mariupol, da dove oggi sono stati evacuati un centinaio di civili. Palamar ha fatto appello alle autorità ucraine e ai leader di altri Paesi perché «facciano tutto il possibile» per evacuare anche i combattenti dall'impianto grazie a un salvacondotto.

«Rimangono ancora oltre 500 civili, secondo quanto abbiamo appreso, o comunque è quanto dice la gente», ha riferito un inviato del canale televisivo sul posto. In precedenza il ministero della Difesa russo aveva detto che 80 civili, compresi donne e bambini, erano stati evacuati e portati nella località di Bezimenne, nella autoproclamata repubblica filo-russa di Donetsk. Qui una parte di loro, cioè quelli che intendevano raggiungere il territorio sotto il controllo delle forze di Kiev, sono stati consegnati ai rappresentanti dell'Onu e della Croce rossa.

Da Roma intanto Papa Francesco chiede di pregare il rosario per la pace in Ucraina, e ammette di piangere per Mariupol (“la citta di Maria”). Poi si chiede se di fronte a questa guerra “regresso dell’umanita’” ci si comporti mossi da un autentico spirito di pace. “Inizia il mese dedicato alla Madre di Dio”, ha detto il Pontefice dopo la recita del Regina Coeli in Piazza san Pietro. Quindi ha chiesto di “pregare ogni giorno di maggio il rosario per la pace” per quanto sta accadendo in Ucraina ed in particolare a Mariupol, “la citta’ di Maria, barbaramente bombardata e distrutta”.

 “Anche da qui rinnovo la richiesta di corridoi umanitari sicuri per quanti sono intrappolati” nell’acciaieria” Azovstal, ha proseguito, “ Soffro e piango pensando alle sofferenze della popolazione ucraina” di fronte alle “terribili notizie” che riguardano anche “bambini espulsi e deportati”. Di fronte a questo “macabro regresso dell’umanita’ mi chiedo insieme a tante persone se si stia veramente ricercando la pace, se ci sia la volonta’ di evitare la escalation militare e verbale”..