Milan, Gattuso si fida di Higuain: "Che rabbia"

"Però dobbiamo imparare a soffrire". E Gonzalo cerca il primo gol

Gennaro Gattuso

Gennaro Gattuso

Milano, 16 settembre 2018 - Interrompere un digiuno che dura da 141 giorni. Si scrive Cagliari-Milan, si legge Gonzalo Higuain. Il popolo rossonero sogna in grande, perché un attaccante così mancava da anni; ora, però, il Pipita dovrà rispondere presente e caricarsi sulle spalle la squadra a suon di gol, giocate di classe e sorrisi. Anche per rispondere al grosso investimento economico perpetrato dal Fondo Elliott in estate. L’ultimo gol in campionato dell’ex Napoli data addirittura 28 aprile 2018: Inter-Juventus 2-3 e scudetto che virava decisamente verso Torino. Da lì cinque gare senza marcature, tra le tre della passata stagione e le due di quella attuale: «Nell’amichevole della settimana scorsa sembrava l’uomo più arrabbiato al mondo - ha ricordato Gattuso - quando non riesce a fare gol comincia ad irritarsi, questo ti fa capire che campione è».

Di certo da lui ci si aspetta anche un salto di qualità dal punto di vista del carisma; lui che, dall’alto della sua esperienza, è chiamato a divenire leader di questa squadra: «Il leader deve essere impeccabile», ha ricordato Gattuso. Sottolineando la necessità, sua e di tutta la squadra, che il Pipita diventi un punto di riferimento. Soprattutto ora che si vive un momento di emergenza in attacco, con il ko di Patrick Cutrone nemmeno convocato per la sfida di oggi: «Si può giocare anche col finto nueve - ha precisato un Gattuso apparso sereno e per nulla preoccupato - dovevamo fare mercato, c’era il problema del FPP, abbiamo fatto una scelta. Higuain ci fa fare inserimenti ad attaccanti esterni e mezzale».

A conti fatti, dunque, niente di nuovo: in campo si andrà sempre con il 4-3-3 («Per provare nuovi moduli ci vuole del tempo, se avessimo avuto più giocatori a Milanello qualcosa di nuovo si poteva provare») e scenderanno sempre gli stessi. Ancora una volta, dunque, mercato estivo “bocciato’’. Con la sola, ovvia, eccezione di Higuain: «Quando non hai i giocatori e non li tocchi nel quotidiano un po’ di perplessità mi rimane sempre - ha concluso Gattuso, che sul Cagliari ha precisato - è una squadra che può darci tanto fastidio, dobbiamo andare a migliorare le cose che ancora non facciamo nel migliore dei modi». «Non dobbiamo lanciare nessun segnale ma fare bene le cose che vogliamo fare. A me i complimenti non piacciono tantissimo. Prima della Roma eravamo tutti brocchi, tutti sopravvalutati, da dieci giorni ci sono solo complimenti ma dobbiamo metterli da parte e pensare a lavorare con voglia e professionalità. Dobbiamo capire che bisogna mantenere per 90 minuti il livello a cui siamo perché in queste due gare abbiamo avuto momenti di sbandamento, abbiamo pagato un po’ a livello fisico e mentale. Dobbiamo capire che quando si soffre non bisogna perdere lucidità e continuare a fare quello che dobbiamo fare»

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