La svolta del Milan: blindata la porta grazie a Gigio, tornato fenomeno.

Coi tifosi tutto ok

Gianluigi Donnarumma

Gianluigi Donnarumma

Milano, 15 febbraio 2019 - Il fortino Donnarumma. Un Milan così solido in difesa, negli ultimi anni, difficilmente si era visto. Nemmeno nel periodo in cui la retroguardia era gestita da un campione come Bonucci, infatti, la solidità del reparto arretrato era stata così chiara. Gran merito va dato alla crescita, fisica ma soprattutto mentale, di Gianluigi Donnarumma. Il classe 1999, che il prossimo 25 febbraio compirà solo 20 anni, sta bruciando rapidamente le tappe confermandosi a tutti gli effetti come uno degli interpreti principe nel suo ruolo. Perché a conti fatti è difficile trovare un portiere ancora 19enne con i numeri del Gigio rossonero: che, ora, dopo una tormentata estate (quella del Milan cinese) dove pareva sicura la sua cessione, appare invece vicino al rinnovo del contratto: di certo non c’è fretta, visto che l’attuale accordo tra le parti (quello nato proprio alla fine dell’estate cinese rossonera) scadrà solo nel 2021 e Donnarumma guadagna già sei milioni di euro all’anno. Ma intanto si inizia a discutere del suo futuro, anche perché i rapporti del suo agente, Mino Raiola, con l’attuale dirigenza sono ottimi. E c’è l’ipotesi anche di inserimento di una clausola da 100 milioni di euro.

Dopo essere stati ai ferri corti nell’estate 2017, dunque, il ritorno d’amore sancito dalla rinascita di Donnarumma. L’ottimo periodo di forma del Milan è dovuto soprattutto all’imperforabilità di una difesa che, dal 18 dicembre, ha subìto solo quattro reti: uno con un tiro da fuori area (Chiesa in Fiorentina-Milan), uno causato da una deviazione (Petagna in Milan-Spal), uno dal più forte giocatore in circolazione (Ronaldo in Juventus-Milan di supercoppa italiana) e uno dal giovane italiano più interessante del momento (Zaniolo in Roma-Milan). Ma quello che più balza agli occhi è che, dopo la rottura con i tifosi dovuta al caos messo in scena da Raiola, Fassone e Mirabelli nel 2017, Donnarumma ha saputo riconquistarli a suon di parate. È come se in un sol getto di spugna sia stato cancellato quel 18 giugno 2017, quando Gianluigi si rifiutò di rinnovare il contratto con l’allora dirigenza cinese scatenando l’ira dei tifosi, che si resero protagonisti durante il primo tempo di Danimarca-Italia dell’Europeo Under 21 di lancio di dollari finti in campo con tanto di striscione inequivocabile: Dollarumma.

Ora, senza il duo FassoneMirabelli e senza la fumosa proprietà cinese, sembra essere tornato il sereno: Gattuso punta forte su di lui così come Leonardo e Maldini, che hanno trasmesso al giovane numero 99 tutto l’appoggio della dirigenza americana. E lui ha risposto al meglio, parando tutto quello che si può. Forse fa più rumore il quarto gol consecutivo in tre partite con il Milan di Piatek; o forse il primo in rossonero di Paquetà, ma di certo il ritorno ai massimi livelli di Donnarumma è un traguardo personale di Gattuso; il quale, affiancandogli Reina senza rendere lo spagnolo una figura ingombrante, lo ha agevolato in una rapida crescita tattica e mentale: «Il merito del suo arrivo fu di Bianchessi - ha spiegato l’ex ad delMilan, Adriano Galliani - mi fidavo molto di lui e quindi ho chiuso per Gigio che era praticamente già dell’Inter. Gigio non ha ancora 20 anni, ma ha già fatto 150 presenze nel Milan, è pazzesco». E domani, a Bergamo, si troverà di fronte l’Atalanta, una delle formazioni più in forma del momento e con uno Zapata capace di andare a segno con costanza. Un altro banco di prova versola sua crescita, presente e futura. Con il ct Mancini che attende.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro