Inter, arriva la sfida che fa la storia: con il Barça l’ultimo salto di qualità

Catalani senza Messi (in panchina): Spalletti ritrova Nainggolan

Luciano Spalletti

Luciano Spalletti

Milano, 6 novembre 2018 - Prima di capire se davvero l’Inter può essere l’antiJuve, i nerazzurri stasera si rituffano in Europa per (ri)affrontare due settimane dopo il Barcellona, unica squadra ad aver battuto Icardi e soci nelle ultime 10 partite tra serie A e Champions, «il livello più alto di difficoltà che si possa avere», puntualizza Spalletti. Un vincitore c’è già, ed è il cassiere nerazzurro che annuncia gongolando l’incasso record: 5,8 milioni, mai una squadra italiana era arrivata a tanto. San Siro stasera sarà pieno ma non stracolmo (limiti Uefa da rispettare): dai 67mila presenti col Genoa ai 73.500 in arrivo da tutta Italia annunciati contro gli spagnoli (compresi 800 supporter catalani). E in tribuna, poi, assieme ai 500 giornalisti accreditati e ai rappresentanti degli Inter Club di Cina, Canada, Arabia Saudita e Qatar, una sfilata di vecchie glorie e tifosi vip a riscaldare ulteriormente l’ambiente. Insomma, una grande festa sugli spalti per un evento che fa tornare indietro, ai tempi del Triplete. Vero, allora era una semifinale di Champions ed in panchina c’era il vulcanicoMourinho, ma l’entusiasmo è lo stesso.

E Luciano Spalletti è il primo a credere nell’impresa: «Gara d’attesa come allora? No, non è giusto aspettare, mica è semplice «ammucchiarsi e ripartire». Loro sono i migliori, la squadra più forte della Champions, ma noi abbiamo l’opportunità di far vedere a tutti che ce la possiamo giocare con chiunque. Stiamo facendo bene sia come gioco che come risultati ed è l’occasione giusta per verificare se davvero possiamo essere alla pari. Ma dobbiamo giocare al 100% delle nostre possibilità». Serve dunque la partita perfetta, ma il palcoscenico di San Siro in tal senso può aiutare parecchio. Anche perché il Barcellona ogni tanto qualcosa concede. Guai però a pensare che con Messi in panchina («la loro ciliegina sulla torta», lo Spalletti-pensiero) sia tutto più facile: Suarez, che sarà appoggiato dagli ex Coutinho e Rafinha, è in un momento di forma strepitoso, e i nerazzurri dovranno in tutti i modi impedire che il pallone arrivi dalle sue parti Nel quartier generale di Appiano Gentile non sono in pochi quelli che credono nell’impresa, che vorrebbe dire «ipotecare» la qualificazione.

Ma anche un pareggio non sarebbe da disprezzare, perché come fa notare il saggio Spalletti «ci aspettano ancora molte sfide difficili, però vista la classifica dipende tutto dall’Inter. E saremmo felicissimi di chiudere il girone alle spalle del Barcellona. Ora ci rapportiamo alla pari con squadre che alle spalle avevano anni di lavoro, penso al Napoli. Ma dire che siamo più forti significa sconfinare nella presunzione». In tal senso resta da verificare se la lezione subita all’andata dai nerazzurri (sconfitti 2-0 al Camp Nou) è servita e se la squadra riuscirà a mostrare un atteggiamento diverso sia sul piano mentale che tattico. «All’andata non siamo riusciti a tenere palla dopo averla riconquistata - ha ricordato Spalletti -. Ora dovremmo essere più bravi perché agli spagnoli non piace che la palla ce l’abbiano gli avversari e cercheranno di venire subito a riconquistarla. Spazi e tempi saranno stretti e pertanto servirà qualità e personalità da parte dei miei». Nel 4-3-3 che il tecnico intende riproporre, dubbio Miranda in difesa, mentre Nainggolan dovrebbe cominciare dal primo minuto (resta in preallarme Nainggolan).

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