Vaprio d'Adda, il ritratto di Leonardo da Vinci a fumetti

L’opera racconta l’amicizia tra il Genio e l’allievo Francesco Melzi

Riccardo Randazzo e Fausto Chiodoni

Riccardo Randazzo e Fausto Chiodoni

Vaprio d'Adda (Milano), 14 ottobre 2019 - La storia di un’amicizia a fumetti, protagonisti Leonardo e il suo discepolo prediletto, Francesco Melzi. Sullo sfondo, la Vaprio della Gioconda e della Vergine delle Rocce, una città trasformata dall’asfalto. La firma è di due giovani illustratori, Fausto Chiodoni, 29 anni, nato proprio qui, e il collega 31enne Riccardo Randazzo. È loro il libro più originale realizzato per ricordare il genio vinciano a 500 anni dalla sua scomparsa. Ieri, nel suggestivo borgo alle porte di Milano, la presentazione dell’opera che mette "la storia alla portata dei ragazzi", spiegano gli autori. Al pubblico regalano l’intimità del Maestro con il suo allievo, gli episodi curiosi che li hanno portati a stringere un legame che farà di Melzi l’erede universale della mente più eclettica mai apparsa sulla terra.

Il volume è distribuito a offerta libera dall’associazione Leonardo che ne ha ispirato il progetto, trasposizione di un testo teatrale sulla scuola leonardesca, ideato dai ciceroni che si occupano di far conoscere le bellezze di casa. "Quel lavoro per noi è stato un canovaccio - raccontano gli illustratori - ne abbiamo seguito la trama per scrivere la nostra sceneggiatura". Un lavoro difficile, durato cinque mesi. Prima di mettersi al tavolo da disegno, "abbiamo fatto una lunga ricerca - aggiungono - per il paesaggio abbiamo usato gli schizzi vapriesi dello stesso Leonardo e i quadri del Bellotto. Il cemento ha lasciato il segno anche qui, ma meno che altrove: se la macchina del tempo riportasse il Genio sulle rive dell’Adda, non si troverebbe spaesato. Il nostro angolo di mondo è quasi intatto. Oggi, vediamo quasi esattamente quel che vide lui quando soggiornò da queste parti a inizio Cinquecento".

La sequenza è concepita come un telefilm. "A puntate, con due narratori esterni: lo stesso Leonardo interpretato dal suo fantasma e Francesco Melzi da adulto". Molte le curiosità ripescate dagli autori, entrambi diplomati alla Scuola del Fumetto di Milano, "soprattutto il lato sentimentale del grande inventore, davvero poco noto. Quando parliamo di lui di solito pensiamo alle sue doti intellettuali. È leggendario, mitologico, noi l’abbiamo riportato al piano umano". Chiodoni e Randazzo, una passione per Iacovitti sin da bambini ma anche per i manga anni Cinquanta, sono tra i fondatori del collettivo Gatacornia Comics, che riunisce altri firme del settore. Si sono messi in proprio per portare avanti programmi creativi senza doversi omologare a richieste esterne. Per i due artisti, gli applausi dell’intera città. "Il libro ci ha regalato un’emozione indescrivibile, ripropone i nostri tesori in una chiave completamente nuova - dice Maria Rosa Concari, vicepresidente di Leonardo -. Ora, abbiamo un mezzo in più per comunicare con i nostri ragazzi". Il fumetto non è stato scelto a caso: "È un linguaggio che ci permette di entrare nella quotidianità di centinaia di cultori - sottolinea Chiodoni -. Immagini e parole arrivano dritte al loro cuore".