Segrate, a San Felice scoppia la guerra dei tavolini

I condomini contro i dehors. Raffica di cause a bar e ristoranti

I tavolini della discordia

I tavolini della discordia

Segrate (Milano), 6 maggio 2018 - E' guerra aperta contro i commercianti di San Felice, colpiti da una raffica di cause legali e veti incrociati che rischiano di mettere in crisi le attività del quartiere. Nel mirino dei diversi condomini ci sono i tavoli all’aperto esposti dai locali, visti da alcuni residenti come fumo negli occhi. Troppe le contestazioni a bar e ristoranti, molti dei quali trascinati in tribunale per mettere al bando tavoli e gazebo sul suolo condominiale.

"Ho rilevato il bar l’anno scorso e mi sono ritrovato con una causa legale in corso, intentata tre anni fa dal condominio per vietare i tavoli all’aperto. Ho proposto di pagare l’occupazione del suolo e di trovare una forma di conciliazione per venirci incontro, ma ogni volta mi sono ritrovato davanti a un muro. È una ripicca di alcuni residenti contro noi commercianti", racconta Christian De Gennaro, titolare del bar Sanfe. Lo stesso condominio ha intentato quattro cause diverse ai commercianti, che vivono la guerra come una rivalsa. "C’è una grossa disparità tra una parte e l’altra della piazza - continua Pasquale Pagnotti, titolare del pub ‘The Grey Cat’ -: ci sono bar che hanno perfino montato gli ombrelloni, mentre noi siamo stati trascinati in tribunale per otto tavoli. Ci stanno creando un grosso danno economico, in estate lavoriamo tanto all’aperto con le famiglie del quartiere. Non è un problema di rumore creato dai clienti, alla sera ho un buttafuori che tiene a bada i ragazzi e non ci sono mai stati problemi".

Sei mesi fa uno dei ristoranti storici ha chiuso i battenti, troppi i problemi da affrontare nel quartiere. "La mia era una pizzeria storica, ho lavorato a San Felice per 29 anni - racconta Stefano La Manna -. Ci portarono in tribunale la prima volta più di 20 anni fa. Ci fecero firmare un accordo per il pagamento di una quota per l’occupazione del suolo nei mesi estivi. Ho sempre pagato puntualmente, mentre gli altri ristoranti e bar non hanno mai versato niente". La vicenda più incredibile è quella del Bar del Portico, citato in tribunale soltanto per tre tavoli. "Ci è stata imposta la rimozione di tavoli e sedie da parte dell’amministrazione condominiale per un presunto intralcio al passaggio e disturbo della quiete pubblica - spiegano Giovanna Piacenti e Claudio Cremonesi, i due soci del bar -. Abbiamo chiuso la causa per evitare il salasso economico, questo attacco ci è costato quasi 3mila euro di spese legali. Abbiamo esposto tutto in vetrina, i clienti devono sapere cosa sta accadendo nel quartiere". San Felice rischia di morire. "Stanno ghettizzando il quartiere - continuano i due soci –, quando chiuderanno tuti i negozi ci sarà il degrado. Noi abbassiamo la saracinesca alle 20, non abbiamo mai dato fastidio a nessuno".