Pioltello, l'Europa boccia il progetto per i quartieri a rischio

Niente soldi per rendere sicuri il Satellite e Piazza Garibaldi

Case sequestrate e occupate abusivamente in Piazza Garibaldi

Case sequestrate e occupate abusivamente in Piazza Garibaldi

Pioltello (Milano), 27 luglio 2018 - L’Europa boccia il progetto di rilancio del Satellite e di Piazza Garibaldi, da Bruxelles niente fondi per togliere i sigilli alle case sotto sequestro. L’idea lanciata dalla sindaca Ivonne Cosciotti all'Europa era di acquistare gli appartamenti confiscati e di metterli a disposizione delle famiglie in difficoltà, creando il primo piano di housing sociale diffuso in Italia. Il progetto aveva superato le prime due fasi di selezione di un bando europeo – che aveva messo sul piatto tra gli 80 e i 100 milioni di risorse complessive – ed era entrato in una rosa di 180 proposte arrivate da tutta Europa. L’ottimismo era forte, a giugno sembrava quasi fatta. Ma, in questi giorni, l’impietoso verdetto: niente fondi per Pioltello.

Il valore economico del progetto era di 6 milioni di euro, ma i fondi sarebero stati spalmati sulle tre città della cordata: oltre a Pioltello, anche Rescaldina e Cerro Maggiore. «Non posso nascondere la mia delusione – dice la sindaca, Ivonne Cosciotti –. Abbiamo lavorato giorno e notte con intelligenza e visione. Era un bando che ci avrebbe portato tanti fondi per gestire situazioni difficilissime che ogni giorno viviamo al Satellite o in Piazza Garibaldi. Solo un pioltellese sa quanto è difficile la nostra realtà e quanto ci faccia soffrire il non poter usare fondi pubblici per sistemare quartieri in grande degrado». La proposta è stata respinta perchè, secondo la commissione, sarebbe stato dispersivo realizzare progetti in tre diverse città. «Il taglio del bando era tale – entra nel dettagglio la sindaca – che se non avessimo presentato un progetto per tre città non avremmo potuto nemmeno partecipare. Perché questi bandi valgono per città di almeno 50mila abitanti. La cosa positiva è che questa è stata l’occasione per confrontati con metropoli importanti come Parigi o Bruxelles, abbiamo imparato molto e l’esperienza ci servirà a fare meglio al prossimo bando».

Pioltello punta a intercettare risorse internazionali e, in un panorama nazionale in cui l’Italia è fanalino di coda per l’accesso ai fondi europei, è una strategia  destinata a fare la differenza. «Non mi arrendo, andremo avanti su questa strada», assicura la sindaca Cosciotti. Il progetto era stato “confezionato” in casa dagli uffici comunali, senza ricorrere a costose consulenze, ottenendo l’appoggio di Città Metropolitana, della Prefettura e del Tribunale di Milano. «Il contenuto era di forte innovazione sociale – ricorda Ivonne Cosciotti –: la soluzione consisteva nell’innescare un processo radicale di rigenerazione della periferia privata degradata, creando un modello unico in Italia per la riqualificazione di stock di alloggi non a norma e soggetti a procedura giudiziaria, puntando all’inclusione abitativa e sociale».