Melzo, in ospedale arrivano le cabine per fumatori

Si scatenano le polemiche

I box per chi fuma

I box per chi fuma

Melzo (Milano), 1 luglio 2017 - Fumo in ospedale, «basta con le fumatine sui terrazzi o nei sottoscala«, scatta la tolleranza zero: e negli ospedali dell’Asst di Melegnano arrivano le “smoke box”, grandi cabine da esterno per la sigaretta mordi e fuggi del personale in pausa. Un giro di vite non solo per rispettar la legge e promuovere i famosi “corretti stili di vita”, ma anche per evitare guai: un paio di mesi fa, all’ospedale di Vizzolo, una cicca accesa buttata in una tubatura rischò di mandare a fuoco l’ospedale. Lìiniziativa attira però i fulmini delle Rsu: «Provvedimento assurdo e costoso, in ospedali dove mancano locali climatizzati e carrozzelle per i degenti». A sollevare il vespaio, nei giorni scorsi, il componente Rsu Massimo Bernabè. «Fermo restando che tutti conosciamo i danni del fumo e la legge - dice - questo provvedimento è assurdo. Per diverse ragioni. Primo, induce il dipendente, che magari prima fuggiva su un balcone per fumare, a lasciare fisicamente il reparto. Secondo, non si capisce la compatibilità di queste cabine con una normativa che impedisce il fumo in tutte le pertinenze ospedaliere. A Melzo la cabina è all’interno del perimetro ospedaliero, e di fianco all’ingresso. Quindi, dal mio punto di vista, per rispettare una legge in realtà la si infrange».

Terzo, ma non ultimo, i costi. «I denari spesi per queste cabine potevano essere spesi molto meglio. Per esempio per la climatizzazione di alcuni locali ospedalieri, o magari per qualche supporto medico: in Ortopedia, parlo sempre di Melzo, bisogna fare i turni per movimentare i pazienti, ci sono solo due carrozzine». Per i cabinoni in speciale materiale trasparente e antincendio sono i giorni del rodaggio. Guai ai trasgressori, multe assicurate, già in alcuni casi staccate. Il direttore Mario Alparone difende la scelta e contrattacca. «La legge prevede che sia vietato fumare non solo dentro gli ospedali, ma anche in prossimità delle pertinenze esterne (balconi, spazi limitrofi). Spero sia inutile ricordare ancora i danni da fumo per la salute di pazienti e visitatori e per tutti in generale: una azienda sanitaria deve promuovere corretti stili di vita e controllare chi trasgredisce». Il regolamento adottato «è molto chiaro: per questo abbiamorafforzato le verifiche i controlli ed emesso, è vero, delle sanzioni». I costi? Non fornisce dettagli il direttore. «Sono irrisori. Quando alle presunte priorità aziendali, mi si consenta, vengono decise in funzione degli obiettivi assegnati da Regione alla direzione. È questo il caso». Infine, il sassolino: «Occorre forse che ricordi che ad aprile proprio per il comportamento scellerato e incivile di una persona abbiamo avuto un principio di incendio con tanto di intervento dei vigili del fuoco. Quindi, su questo tema, tolleranza zero».