Segrate, l'idroscalo compie 90 anni: in regalo il restyling/ VIDEO

Il Gruppo Cap investe un milione e 800mila euro per realizzare un laboratorio di ricerca sulla rete idrica, una biblioteca sull'acqua, interventi anti-alghe e la cura del verde

Il centro ricerche Cap all'Idroscalo

Il centro ricerche Cap all'Idroscalo

Segrate (Milano) - Laboratori di ricerca sulla rete idrica, una biblioteca dell’acqua per gli universitari, immersioni nella realtà virtuale e progetti innovativi per il rilancio del “mare” dei milanesi. Nel 90esimo anniversario dell’Idroscalo, Cap Holding investirà 1 milione e 800mila euro nel prossimo triennio per valorizzare il parco e il bacino idrico, con l’obiettivo di renderlo sempre più attrattivo per i due milioni di visitatori che ogni anno arrivano dalle città della zona. A trainare la cordata, Città Metropolitana e i Comuni di Milano, Segrate e Peschiera. Si apre così la stagione con una nuova immagine per l’Idroscalo. Proprio il suo secondo nome, “il mare di Milano”, è stato riprodotto sul nuovo logo, ben visibile sulle oltre 200 insegne, totem e arredi totalmente rinnovati, sulle pareti della Torre del Tempo, sugli spalti delle tribune e in ogni area che caratterizza l’Idroscalo.

Un look più che mai attuale che fa riferimento alla forte identità del luogo, con 90 anni di storia alle spalle. Oltre a confermarsi sede privilegiata per eventi e manifestazioni sportive, l’Idroscalo ha una nuova missione: diventare un centro di ricerca per lo studio e l’innovazione del settore idrico. Nella ex Sala Azzurra, inaugurata negli anni ’50 come balera, saranno trasferiti i laboratori di analisi di Cap Holding. «Sarà un centro di eccellenza unico in Italia, dove saranno realizzate 500mila analisi su tutta la rete idrica e fognaria di tutto il territorio provinciale - spiega Alessandro Russo, presidente di Cap Holding -, un posto aperto alle scuole e alle università, che potranno vedere i laboratori e studiare nella prima biblioteca sull’acqua».

Il primo problema da risolvere è quello delle alghe, che da tempo invadono il bacino. «Abbiamo già iniziato a toglierle e, nell’ottica dell’economia circolare, le useremo insieme ai nostri fanghi per creare fertilizzanti - dice Russo -. L’acqua dell’Idroscalo ha un livello di purezza altissimo, la crescita delle alghe sono un processo normale, non dovuto all’inquinamento». Inizialmente si erano ipotizzati studi per debellarle, ma i costi rendono il metodo insostenibile. «Pulire il bacino costa 20mila euro l’anno, studiare altri metodi sarebbe troppo costoso», ammette Russo. «Quando la M4 sarà operativa, cambierà la fruibilità dell’Idroscalo – aggiunge il sindaco di Milano, Beppe Sala -: i visitatori potranno arrivare dal centro di Milano in 14 minuti. Abbiamo un disegno a lungo termine per valorizzare l’Idroscalo, come nodo strategico all’interno di una visione complessiva di rilancio di Milano. Quando le situazioni diventano difficili, i milanesi si ingegnano per trovare soluzioni. L’accordo con Cap è il segno di questa azione». Non solo. «Abbiamo dato vita a un’azione - dice Arianna Censi, vicesindaca della Città metropolitana - che porterà risultati e vantaggi a tutti i soggetti coinvolti. C’è anche un’azione sociale per dare ai detenuti l’opportunità di ricominciare la propria vita». Testimonial del progetto, anche i sindaci Caterina Molinari (Peschiera) e Paolo Micheli (Segrate).