Morto nel Frecciarossa deragliato, a Pioltello il silenzio composto dei parenti di Mario

Protetta da un muro di silenzio, la famiglia Dicuonzo sta affrontando il dolore senza far trapelare nulla

Mario Dicuonzo

Mario Dicuonzo

Pioltello (Milano), 8 febbraio 2020 - Protetta da un muro di silenzio, la famiglia Dicuonzo sta affrontando il dolore senza far trapelare nulla. Nemmeno i vicini di casa hanno incontrato i parenti di Mario, dopo il riconoscimento della salma la moglie non è più uscita di casa. Una risposta telegrafica al citofono, "non vogliamo dire nulla", con la voce ferma e gentile di una donna.

Intanto, a Pioltello è lutto cittadino. Ieri mattina la città si è fermata per commemorare Mario Dicuonzo, il macchinista di 59 anni che ha perso la vita. Scuole, uffici pubblici e anche qualche negozio hanno fermato le attività in onore delle due vittime dell’ennesimo disastro ferroviario. "La moglie è la maestra d’asilo di mia figlia, ho saputo dell’incidente dalla televisione. È terribile quello che è successo, nel palazzo siamo tutti sconvolti", spiega con un italiano stentato Dede, una vicina di casa di via La Malfa.

Ieri è stata una giornata difficile per molti pendolari, tra loro - sul Passante ferroviario - c’era anche la prima cittadina Ivonne Cosciotti. "Ho fatto per 30 anni la pendolare - racconta la sindaca - e conosco bene le gioie e i dolori di prendere i mezzi ogni mattina. Ma stamane (ieri per chi legge, ndr ) chissà perché tutto mi è sembrato insopportabile". Un forte disagio . "Arrivo in anticipo e scopro che il mio treno è cancellato - continua -. Quando finalmente riesco a salire su un treno sto in piedi, fa caldissimo poi a Lambrate il treno si ferma e dobbiamo scendere. Ho pensato che c’è più di qualcosa che non va". Ma la speranza c’è sempre. "Continuo a dire ai miei cittadini di usare i mezzi pubblici - aggiunge con amarezza - e io stessa uso il Passante per andare al lavoro. Lo faccio ogni giorno e continuerò a farlo anche se più di una cosa non funziona".