Cassina de' Pecchi, chiude l’ambulatorio medico

Era l’unico presidio sanitario presente nella frazione di Sant’Agata

Disagio a Cassina de' Pecchi per la chiusura dell'ambulatorio medico

Disagio a Cassina de' Pecchi per la chiusura dell'ambulatorio medico

Cassina de' Pecchi (Milano), 9 ottobre 2018 - Serrata a dicembre per l’unico ambulatorio medico della frazione, centinaia di pazienti a piedi. E la minoranza interroga in consiglio comunale l’Amministrazione: «La frazione di Sant’Agata con sempre meno servizi, si intervenga». L’interrogazione al sindaco Massimo Mandelli, che si presenta in aula stasera, è firmata dal consigliere di Uniti per Cassina Fabio Varisco. Riguarda l’ormai imminente e annunciata chiusura dell’ambulatorio medico della frazione. L’ambulatorio è privato e il medico paga per l’apertura una quota d’affitto. Continuerà a visitare, ma nei soli locali di Cassina de’ Pecchi. «A fine dicembre - si legge nella interrogazione - l’ambulatorio medico della dottoressa chiuderà, e ciò causerà gravi disagi ai cittadini della frazione di sant’Agata, in modo particolare agli anziani. La dottoressa continuerà ad esercitare presso l’ambulatorio di Cassina: ma per molti cittadini di sant’Agata sarà difficoltoso recarvisi, per la mancanza di mezzi di trasporto».

Questo il fatto del giorno. Ma la mancanza di servizi nella frazione è un leit motiv costante ormai da anni. «Sant’Agata continua a perdere servizi; dopo la banca, ora anche il medico». Al sindaco: «Questa chiusura non arriva all’improvviso, ma nulla è stato fatto per impedirla». Una proposta: «Quella di mettere a disposizione il locale comunale, già usato in passato come ambulatorio, che si trova nell’ex scuola di via XXV Aprile, facendo i dovuti interventi di abbattimento delle barriere architettoniche. Potrebbe essere riutilizzato, e si risolverebbe un problema che attiene al diritto alla salute». Il problema degli spazi per i medici di base, e della carenza di medici di base stessa, non riguarda la sola Cassina, ma l’intera zona. Vari comuni hanno lanciato l’sos medico nei mesi scorsi. E un ordine del giorno sul tema era stato approvato solo in estate dalla conferenza dei sindaci dell’Ats Metropolitana. «In questo caso il medico c’è - continua Varisco - il problema sono gli spazi ambulatoriali. Io spero che ci si renda conto che non si possono obbligare decine di persone anziane ad andare a Cassina per una visita o per questioni di routine come ricette ed impegnative per visite. La dottoressa ne parlò con il sindaco in tempi non sospetti. Speriamo arrivi una risposta».