Cassano d'Adda, una cascina per tre province

Il curioso caso del podere al confine tra Milano, Bergamo e Cremona

L'ingresso della cascina Lega

L'ingresso della cascina Lega

Cassano d'Adda (Milano), 27 maggio 2018 - Cucina, camera e salotto in provincia di Milano, i campi in parte divisi fra Cremona e Bergamo, la stalla e gli animali a cavallo dei territori di due amministrazioni. E chi l’ha detto che i confini non esistono più? Nell’era della globalizzazione che traballa, l’orgoglio del campanile e delle competenze spartite col righello nella notte dei tempi non si cancella e continua a creare problemi. Un esempio plastico del caos burocratico legato ai vecchi e nuovi confini si trova puntando la lente d’ingrandimento sulla mappa di Cassano d’Adda, nel Milanese. O meglio, nel Milanese solo in parte. Perché nel groviglio di campi, fiume e cascine, c’è un angolo in cui, abbandonate le barriere naturali delle sponde dei corsi d’acqua, le linee tratteggiate dei contorni delle province perdono la loro razionalità per sembrare un arzigogolo barocco. E nel mezzo finisce la vita quotidiana di chi abita e lavora sotto le antiche arcate della cascina Lega, a Cascine San Pietro. Frazione di Cassano, ma anche di Casirate d’Adda. Milanese la prima, Bergamasca la seconda.

I terreni e i vecchi muri dell’edificio agricolo, tirato su fra il 1600 e il 1647, non hanno colpa se le linee invisibili dei confini li attraversano senza rispetto. A descrivere l’intreccio del paradosso è il conduttore del podere. «La struttura abitativa della cascina è sul territorio del comune di Cassano, ma è circondata da terreni di proprietà che sono invece sul territorio del comune di Casirate, a ridosso con altri terreni che fanno parte del comune di Rivolta d’Adda, che fa capo a Cremona». Ma il culmine della follia si raggiunge pochi metri più in là, sotto il tetto più recente in fibrocemento delle stalle. «Divise esattamente a metà fra Bergamo e Milano». Non è solo una curiosità, ma un problema. «Non è semplice per chi non conosce questi luoghi stabilire a quale ente pubblico rivolgersi per pratiche e richieste amministrative di qualsiasi tipo – aggiunge l’affittuario –. L’unica agevolazione è quella delle tasse, abbiamo ottenuto di versarle soltanto al Comune di Cassano. Il problema maggiore in genere è nei servizi. Decidere chi deve fornirli e pagare è talvolta un problema». Ma in questa verdissima terra di nessuno anche la sicurezza rischia di complicarsi. «Se c’è un problema, pochi metri fanno la differenza nel decidere a chi si deve telefonare, a quali carabinieri o vigili. Non è raro, infatti, che una volta arrivata la pattuglia dei vigili debba bloccarsi e chiamare i colleghi del paese vicino». Cascina Lega, un tempo, era piena di residenti. Oggi sotto le volte sono rimasti in pochi.

«In questa cascina sono rimasto solo io con la mia famiglia - spiega ancora l’agricoltore - sono andati via in tanti, un po’ per la crisi nel settore dell’agricoltura, altri a causa della struttura che ha bisogno di lavori». A complicare la vita della piccola frazione si sono messi anche i lavori per costruire la Brebemi. «Le vibrazioni dei macchinari del cantiere hanno dato il colpo di grazia a questi vecchi muri. I rimborsi? Io non li ho visti».