Biogas, Inzago promette guerra a carte bollate

La giunta si dice pronta a rivolgersi anche alla magistratura

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Inzago (Milano), 19 agosto 2019 - "Pronti al ricorso al Tar". Agosto caldo per l’impianto di biometano della Energa, autorizzato da Città metropolitana a Masate. Inzago, da sempre a fianco dei Comitati “No biogas”, non ci sta e dopo la trasferta romana per opporsi ancora una volta al progetto, si prepara a combattere a colpi di carte bollate. Nel mirino la concessione che "porterebbe sul territorio una struttura in grado di pregiudicare la qualità della vita". Il vicesindaco Carlo Maderna spiega perché: "Le linee sorgerebbero in un’area vasta, di pregio, a forte vocazione agricola, mentre l’hinterland è pieno di zone degradate che attendono una riqualificazione. Un esempio su tutti: le ex aree Falck di Sesto. Senza contare che il territorio, fra discariche e inceneritori, si è già fatto carico del problema rifiuti per tutti".

Secondo: "Non c’è uno studio viabilistico che dettagli l’impatto del nuovo polo industriale sulla viabilità su un asse trafficato come quello. La società non ha spiegato se ci sarebbero in circolazione uno, dieci, venti camion al giorno. E questo fa la differenza. Si parla tanto di inquinamento, però si fa poco per ridurre lo smog. Anzi, in questo caso aumenta". Terzo, ma sostanziale: "Il problema degli odori. Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) sostiene che sono sopportabili, ma vorrei che provassero loro a vivere con la puzza di uovo marcio sotto casa". Quarto, ma non certo ultimo: "Manca una valutazione di tutti questi problemi sulla salute della popolazione". Sì, dunque, a un nuovo tentativo di limitare i danni: a settembre si torna alla Presidenza del consiglio del ministri per migliorare il progetto con tutti gli altri protagonisti della partita - Masate, Pozzo, Trezzano, Gessate e Città Metropolitana - ma se la situazione non si sblocca, la giunta si rivolgerà alla magistratura.

L’obiettivo? Cancellare il via libera all’impianto arrivato a metà luglio dalla Conferenza dei servizi di Palazzo Isimbardi contro il quale si battono da quasi due anni comitati e ambientalisti. Parere formale negativo alla concessione, corroborata da un dossier tecnico che evidenziava lacune progettuali e scarse garanzie di tutela ambientale, era stato espresso a giugno dai comuni coinvolti. Tutto inutile sin qui. Energa si è aggiudica la realizzazione della struttura e la gestione trentennale, si è impegnata alle modifiche che le fasi autorizzative imporranno e alla realizzazione della viabilità di supporto al colosso. Mentre campagne di controlli vigileranno sul rispetto degli accordi. "Faremo tutto quello che è in nostro potere per evitare che i cittadini debbano convivere con questo scempio", ribadisce Maderna dopo avere rimesso in fila il travagliato iter della pratica.