Veleni nei laghi di Mantova, inchiesta chiusa. Pm: processo per manager del polo chimico

Dopo sei anni le richieste nei confronti delle figure apicali che negli anni hanno gestito le imprese

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Mantova -  Dopo sei anni di indagini arriva al pettine il nodo dell’inquinamento del polo chimico che ha riversato veleni nei laghi di Mantova. La Procura della Repubblica ha chiesto ieri il rinvio a giudizio di 16 ‘figure apicali’, i manager che nel tempo hanno guidato le principali aziende localizzate nel Sin, il sito (da bonificare) di interesse nazionale. I nomi delle industrie, che i pm non indicano se non indirettamente, sono quelli di Montedison, Versalis e Syndial aziende di punta della chimica che da tempo lavorano sulla riva opposta a Palazzo Ducale. Solo per una delle persone coinvolte nell’inchiesta è stato invocato il proscioglimento. La pulizia del sito impegna da tempo sia le aziende che vi hanno operato che gli enti pubblici che vorrebbero ottenerla.

Mercurio condensato in piccole sfere, idrocarburi leggeri e pesanti, altri prodotti tossici come il benzene, nel tempo hanno infiltrato i terreni e le acque che circondano la città: il lago di Mezzo, quello Inferiore e la Vallazza, una zona a sud delle altre nella quale sarebbero confluiti i materiali inquinanti e di lì nel fiume Mincio. Gli accertamenti tecnici e quelli dell’Arpa hanno consentito di indicare le fonti dell’avvelenamento dei laghi: vengono citati l’impianto dell’ex Cloro Soda di Montedison, il canale Sisma, quelli di presa della Versalis, il Fornice di Formigosa e il Diversivo, tutte strutture idrauliche appartenenti all’intricata rete di regolazione del fiume. Ad allarmare la Procura è il surnatante, la massa di fango pesante variamente inquinato che si sposta sul fondo dei laghi e diffonde i veleni, accrescendo il pericolo che aree molto lontane dal polo. Comune, Provincia e Parco del Mincio sono pronti a costituirsi parte civile nell’eventuale processo. Intanto, continuano le bonifiche, "speriamo in tempi brevi", dice il presidente del Parco del Mincio Maurizio Pellizzer. Udienza il 25 febbraio.