Mantova, truffe online firmate dalla camorra

La Guardia di finanza scopre due degli autori

Controlli della Guardia di finanza

Controlli della Guardia di finanza

Mantova, 2 agosto 2018 - Usavano il 'deep weeb', la rete informatica profonda, per mettere a segno truffe on line, riciclarne il ricavato in paesi privi di controllo e convertirlo alla fine in criptovalute. Insomma per trasformare il bottino in denaro pulito. Tutto questo per moltissime volte, per un valore di decine di migliaia di euro e forse sotto l'ombrello dei clan camorristici campani. 

La rete di truffatori on line, della quale è per ora apparsa solo qualche maglia, è stata scoperta dalla Guardia di finanza di Suzzara, nel Mantovano. Le fiamme gialle, indagando su una delle tante truffe compiute on line, erano incappate in alcuni casi tutti passati attraverso il sito e-bay. Gli autori sostanzialmente offrivano all'asta on line prodotti di tutti i tipi accomunati dalla caratteristica di vantare prezzi stracciati.Gli acquirenti attirati dal cartellino basso cadevano nella trappola, ma la merce sistematicamente nion arrivava. Intanto i presunti venditori tornavano a immergersi nel deep web, diventando invisibili. Due però sono stati trovati giusto a Suzzara: si tratta di un 28enne nato nel Lazio ma residente in Campania (R. S. le iniziali); con lui è finito nei guai un campano verace, C. S. di 43 anni, pluripregiudicato.

La Guardia di finanza racconta che quest'ultimo sarebbe legato a filo doppio con uno dei più noti clan della sua terra. Quale? Gli inquirenti non lo svelano, forse perché sperano che altri appartenenti al clan camorristico, operanti in Bassa Lombardia, vengano smascherati.In realta i due denunciati sono stati identificati a fatica perché ovviamente usavano nomi e documenti falsi per aprire conti correnti on line ed eseguire tutte le operazioni sotto copertura. Poi il ricavato delle truffe finiva su altri coonti in Lituania, e infine il denaro venica convertito in criptovalute. Attraverso questo sofisticato canale i due, ma forse tutta la banda per la quale presumibilmente operavano, otteneva di ripulire i soldi sottratti con i raggiri, ma anche di riciclare quelli ottenuti attraverso altre attività economiche anche lecite. Per i lmomento i reati contestati sono quelli di trufaf, autoriciclaggio, sostituzione di persona e uso di falsi atti legali.