Magenta sogna in grande: mercato scoppiettante e voglia di stupire

Il club gialloblù manda un segnale forte alla prossime avversarie del campionato di Promozione. E il tecnico Gandini è già al centro del nuovo progetto.

L'allenatore Gianluca Gandini

L'allenatore Gianluca Gandini

Magenta (Milano), 10 giugno 2019 - Magenta scatenato sul mercato. I gialloblù, che il prossimo anno parteciperanno al campionato di Promozione, stanno allestendo una squadra che inizia a far paura alle dirette concorrenti. Dopo l'arrivo di Simone Zanellati dal Lomello, ecco altri due acquisti di peso in zona offensiva per la nuova stagione. Si tratta di Massimiliano Italia, esterno d'attacco classe '90, e Daniel Ferrario, punta classe '92, entrambi provenienti dal Vighignolo con cui hanno realizzato ben 28 reti nell'ultimo campionato. A questi vanno aggiunti l'arrivo del difensore Matteo Procopio ('96) dal Città di Vigevano e le importanti conferme di capitan Candiani, Giannì, Matteo e Daniel Cotugno, Decio, Temporiti, Mazzetti e dei giovani Pravettoni (2000) e Chiodini (2001).

«Se mi avessero detto a fine stagione chi fossero i migliori esterni della Promozione avrei risposto Italia e Zanellati - commenta il neo tecnico Gianluca Gandini -. Averli portati entrambi a Magenta dimostra quanto questa società stia puntando in alto. In più l'innesto di Ferrario, che conosco molto bene, è un altro segnale di grandi ambizioni». L'arrivo di Gandini ha portato una ventata d'aria fresca in casa gialloblù. Allenatore giovane ma estremamente preparato l'ex Vighignolo, che ha da subito avuto le idee chiare su quali calciatori portare a Magenta. «Ho accettato la proposta del presidente Cerri e del suo staff in primis perchè Magenta è una piazza importante con strutture di livello, al contrario di Vighignolo dove vi è una organizzazione quasi oratoriale - sentenzia il tecnico -. In più dalla dirigenza ho percepito la voglia di rialzare la testa e di smettere di soffrire, come accaduto nelle ultime due stagioni. L'obiettivo che ci siamo posti è quello di centrare almeno i playoff e qualora non ci dovesse essere una squadra ammazza campionato di provare a dire la nostra anche per il titolo».