Pendolari appiedati dalla pandemia

Sulla Milano-Lecco è stato annullato un treno su tre. Disagi anche per i viaggiatori. diretti a Como e Sondrio

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Pendolari della Milano – Lecco in “isolamento“ forzato da Covid. A causa della pandemia che sta mietendo positività tra il 10 e il 15% di macchinisti e capitreno di Trenord, ieri sulla S8 Milano – Lecco via Carnate, che è la linea lombarda più trafficata e frequentata, sono state cancellate più di venti corse: in pratica un treno su 3 normalmente previsti non ha viaggiato. La comunicazione ufficiale delle soppressioni “programmate“ durante la giornata tra l’altro è stata data solo in mattinata. "Cerchiamo di cancellare le corse che hanno meno frequentazioni o di garantire almeno un collegamento all’ora", aveva assicurato solo qualche giorno fa l’ad di Trenord Marco Piuri. Così però non è stato, sia perché sono state soppresse 4 corse durante l’orario di massima affluenza del mattino, sia perché sono rimaste sguarnite alcune fasce orarie. "L’emergenza pandemica ovviamente crea difficoltà in ogni settore, ma a volte sarebbe meglio il silenzio", è il commento sconsolato di Massimo Testa, uno degli attivisti del Comitato pendolari del Meratese ed esperto di treni ed infrastrutture ferroviarie.

A farne le spese sono stati soprattutto i viaggiatori delle stazioni intermedie che prendono il treno a Osnago, Cernusco – Merate, Olgiate – Calco, Airuno e Calolziocorte che non dispongono né di linee alternative né del passaggio di treni diretti o regionali. Tra le “vittime“ dell’emergenza sanitaria ci sono pure i pendolari di altre linee, sebbene con disagi minori: sulla Milano – Bergamo sempre via Carnate che fa tappa alla stazione di Paderno d’Adda sono state soppresse 9 corse si 40, tre tra Lecco e Sondrio e altrettante tra Sondrio e Tirano, 10 invece sulla Lecco – Como. Peggio è tuttavia andata ai pendolati della S2 Milano Rogoredo – Seveso e della S1 Saronno – Milano – Lodi tra Lodi e Milano Bovisa: la circolazione sulle due tratte è stata completamente sospesa fino a domenica. Peggio di così il ritorno al lavoro dopo il lungo ponte delle feste non poteva andare.

Daniele De Salvo