Merate, caldo e siccità: le alghe colorano e soffocano il lago di Sartirana

Preoccupazione per il laghetto e per le specie che popolano la riserva regionale di Sartirana

Il lago di Sartirana verde per le alghe

Il lago di Sartirana verde per le alghe

Merate (Lecco), 5 luglio 2022 – E' verde come un campo da calcio, ma non è un prato d'erba. E' il lago di Sartirana a Merate. A tingerlo di verde non sono né il riflesso degli alberi, nè il colore del cielo che si specchiano nell'acqua. Sono le alghe, che lo hanno invaso e lo stanno soffocando. Le piante acquatiche stanno proliferando a causa del caldo torrido e dalla prolungata assenza di piogge consistenti. Per ossigenare il lago e smuovere letteralmente le acque nei giorni scorsi sono stati mobilitati sia i volontari della Protezione civile di Merate, entrati in azione con pompe idrovore e con una sorta di fontana artigianale, sia gli addetti di una società di spurghi, che hanno rimosso quante più alghe e vegetazione che stava marcendo in acqua possibili.

L'obiettivo è evitare che si ripeta quanto già successo nell'estate del 2020 con la moria di migliaia e di tonnellate di pesci, costretti a nuotare in quella che era diventato una sorta di lago acido. L'intervento di salvataggio d'emergenza è stato preventivamente approvato dall'idrobiologo Alberto Negri, che ha pure elaborato un progetto di wash out per eliminare le eccessive concertazioni di fosforo che stanno uccidendo, lentamente ma inesorabilmente, il lago di Sartriana e le specie che lo popolano. Il piano prevede il filtraggio dell'acqua del lago attraverso il terreno circostante e lo scavo di nuove fonti tramite pozzi artificiali. In quindici anni dovrebbero essere rimossi fino a 5 chili di fosforo.

Il lago di Sartirana fa parte di una riserva regionale.E' di origine morenica, cioè glaciale. Ha una supereficie di quasi 10 ettari. E' profondo fino a massimo 3 metri e mezzo, mentre mediamente è alto 2,5 metri, sebbene il fondale si stia alzando a causa dei sedimenti. Non è un lago balneabile. E' accessibile grazie ad un sentiero che corre tutto attorno al lago, sebbene in alcuni periodo dell'anno alcune zone sono vietate per non disturbare gli aninali durante la stagione degli accoppiamenti e la cova e la schiusa delle uova. E' citato anche dallo scrittore Cesare Cantù, che lo ha definito ''laghetto limaccioso e malinconico''.