La Cassazione conferma 9 anni e mezzo a Barone

I giudici della Suprema Corte non fanno sconti al contabile di Roma della “Perego Strade“ dell’imprenditore brianzolo

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La Cassazione conferma la condanna a complessivi 9 anni e 6 mesi di reclusione per Giovanni Barone, ragioniere romano, liquidatore della Perego Strade di Cassago Brianza, nel Lecchese.

Ieri i giudici della V sezione della Suprema Corte hanno confermato la pena inflitta nel febbraio dello scorso anno dalla Seconda sezione della Corte d’Appello di Milano, nei confronti del ragioniere romano.

Barone era stato chiamato da Andrea Pavone, braccio destro dell’imprenditore brianzolo Ivano Perego a risollevare le sorti dell’importante azienda del settore edile, finita nelle mani della ’ndrangheta.

Assistito dall’avvocato Marco Rigamonti, il ragioniere Giovanni Barone si è sempre proclamato innocente davanti ai giudici, sostenendo di essere stato tradito e minacciato e di non essere mai stato partecipe delle azioni che hanno portato al fallimento del gruppo Perego nel 2009 con un buco complessivo attorno ai 50 milioni di euro.

Tra i reati contestati a Giovanni Barone la presunta distrazione di 450.000 euro dalle casse della Perego Holding.

La condanna complessiva è stata inflitta a 9 anni e 6 mesi, mentre è stata rinviata alla Corte d’Appello la decisione sulle pene accessorie. Angelo Panzeri