Robbiate, baby boss a 17 anni: finisce in carcere

Studente delle superiori a Monza, figlio unico di buona famiglia, incensurato aveva già messo in piedi un vasto giro di spaccio

Arrestato dai carabinieri di Bernareggio

Arrestato dai carabinieri di Bernareggio

Robbiate, 20 maggio 2018 - Sguardo fiero, bocca cucita e atteggiamento strafottente, come un piccolo boss, stile Gomorra, nonostante i 18 anni di età non ancora compiuti. Solo quando ha varcato le porte del carcere minorile si è reso conto che non si trattava di un gioco, né della sua serie tv preferita sui baby spacciatori delle periferie di Napoli. A finire in manette l’altra notte è stato un 17enne di Robbiate, studente delle superiori a Monza, figlio unico di buona famiglia, incensurato, con la faccia pulita da insospettabile bravo ragazzo della porta accanto, ma con più di mezzo chilo di marijuana infilato nello zaino di scuola.

Lo hanno arrestato i carabinieri di Bernareggio del maresciallo Marco Barsanti insieme ai colleghi di Merate. Sono arrivati a lui con indagini alla vecchia maniera tra pedinamenti e appostamenti, seguendo il sottile filo che collegava i pusher e i cavallini della droga delle piazze di Paderno d’Adda, Robbiate, Verderio, Ronco Briantino, Bernareggio e gli altri centri di confine tra Lecco e Monza Brianza, perché era proprio lui, una sorta di grossista della zona, a rifornirli tutti dell’erba da rivendere poi ai ragazzini nei parchi pubblici e ai giardinetti di paese. Quando i militari hanno fatto irruzione a casa sua e sopra un armadio nella sua cameretta hanno trovato senza troppa difficoltà i 5 etti e oltre di maria, dal valore al dettaglio di circa 5mila euro, più due bilancini di precisione, l’adolescente non ha opposto alcuna resistenza, non ha negato nulla, ma non ha neppure fornito una giustificazione.

Non ha voluto nemmeno parlare con la madre, che non immaginava assolutamente o forse non voleva accettare e ammettere innanzitutto a se stessa quello che invece stava combinando il figlio. Il 17enne si è limitato a fissare i carabinieri dritti negli occhi, sicuro di sé, quasi a sfidarli o provocarli, un comportamento che ha mantenuto fino all’arrivo del centro di prima accoglienza dell’Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria di Milano, dove poi ha ceduto ed è scoppiato in lacrime. «È accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanza stupefacente – riferiscono i militari che lo hanno arrestato -. Adesso è in attesa di essere interrogato». Dai primi accertamenti è emerso che da lui si rifornivano almeno una decina di galoppini, le indagini però proseguono.