Guerra in Medio Oriente, 126 morti palestinesi

Tra loro anche bambini. Il patriarca di Gerusalemme: "Temo una guerra civile"

Tra i morti anche bambini

Tra i morti anche bambini

Salgono a 126 i palestinesi uccisi, dall'inizio delle recenti ostilità tra Israele e il movimento islamista. Trentuno di loro sono bambini. A questi si agghiungoAltri 950 sono rimasti feriti. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas.  Israele continua ad affermare, da parte sua, che la maggior parte dei morti sono membri di gruppi terroristici o, in alcuni casi, sono palestinesi rimasti vittime di razzi lanciati da Hamas e caduti erroneamente nel territorio della Striscia.

Intanto il Patriarca Latino di Gerusalemme teme che si arrivi a una guerra civile. ''Il disprezzo è figlio del razzismo o di un pensiero razzista. Se si dice e si scrive sui muri "morte agli arabi o morte agli ebrei" prima o poi qualcuno lo farà. Ci sono partiti che lo pensano e lo dicono pubblicamente. Ci sono anche movimenti islamici ed arabi che lo dicono pubblicamente. E questo è assolutamente sbagliato''. Lo ha detto il Patriarca Latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa, in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, commentando l'escalation di violenza in Medio Oriente tra  Israele e palestinesi.  ''E' una concomitanza di elementi - ha aggiunto mons. Pizzaballa - che sono esplosi insieme legati l'uno all'altro ma che hanno anche dinamiche autonome. Da un lato, lo dico cinicamente, la solita guerra tra Israele e Gaza con le conseguenze che sappiamo: non porteranno ad alcuna conclusione ma ci saranno solo più morti e macerie. Dall'altro il fronte interno, quello che suscita più preoccupazione. Non è ancora una guerra civile e spero che non si arrivi a tanto''.  ''C'è bisogno di educazione e formazione - ha sottolineato mons. Pizzaballa - E' necessario inoltre creare tutte le occasioni di incontro possibile. Può suonare retorico in questo momento ma non c'è altra via''.