Editoriale

Simone e il talento di periferia

Qualche giorno fa abbiamo raccontato la storia di Simone Grande, il ragazzino di Rozzano che ha vinto la seconda edizione di The Voice Kids. Al suo ritorno a casa, dopo il successo al talent show condotto da Antonella Clerici, l’undicenne è stato travolto dall’affetto dei suoi concittadini.

In tantissimi si sono complimentati con lui sui social. "Finalmente si parla di Rozzano per una cosa bella”, si legge in uno di questi a ricordare che da quelle parti la vita non è sempre facilissima. Simone è stato ricevuto anche dal sindaco, che l’ha definito “esempio positivo per i bambini”.

Eppure le parole più importanti sono arrivate da mamma Naid, impiegata alle Poste e non a caso descritta da tutti come persona con i piedi ben saldi per terra. "Per noi e per lui la prima cosa è la scuola. Poi se vorrà coltivare i suoi hobby come il calcio e la musica, noi lo seguiremo".

Quella voce già definita “strepitosa” da sola non basta a garantire (per ora) un futuro. Servono basi più solide altrimenti, soprattutto a quell’età, è un attimo farsi abbagliare dalle luci della ribalta e finire al tappeto. Magari dileggiati dagli stessi che prima ti avevano osannato. Mamma Naid è abituata a sgomitare nella periferia milanese ed è lei la miglior garanzia per Simone e il suo talento.