Editoriale

L’ultima di Ultima

Fatta la doverosa premessa che ogni vandalismo va punito per legge, senza distinguo di sorta, è innegabile che più di un sorriso ironico avrà strappato l'ultimo blitz di Ultima Generazione, il movimento specializzato in deturpazioni “a fin di bene”. Questa volta non è stato attaccato nessun monumento storico, niente blocchi del traffico o fiumi colorati di verde. No, per risvegliare le coscienze dormienti sul precipizio della crisi climatica e di altri mali moderni, l’ultimo bersaglio degli attivisti milanesi è quanto di più lontano ora dalle simpatie della cittadinanza e da ogni velleità estetica: l'albero di Natale di Gucci nella galleria di Corso Vittorio Emanuele, secondo solo al romano Spelacchio nella classifica italiana dei più improbabili abeti ornamentali. Vien da chiedersi se i giovani ambientalisti, in crescente crisi di popolarità per i continui raid, non abbiamo provato a guadagnarsi un briciolo di solidarietà presso l'opinione pubblica. Non è così, ma se lo fosse c’è il rischio di un effetto contrario: la riabilitazione della contestata installazione proprio perché presa di mira dagli eco-ribelli!