Cugini d’America. Se molti tifosi rossoneri e interisti rinnegano qualunque parentela con l’altra parte di Milano è innegabile che ora al livello di presidenza ci sia un parentado almeno economico. La modalità e i protagonisti del passaggio di proprietà poi si assomigliano pur con alcuni distinguo sportivi ed economici: proprietà cinese e debito non saldato con un finanziatore americano che si prende la squadra. Certo Zhang non è Yonghong Li ma il risultato finale cambia di poco: a comandare ora sono gli americani.
Insomma, piaccia o no, milanisti e interisti ora hanno una presidenza a stelle e strisce con un approccio allo sport come business simile, non fosse altro che sono fondi di investimento, e non milanesi innamorati del rossonero e nerazzurro come Berlusconi o Moratti.
Sarà un bene per l’Inter la proprietà Usa? Solo il tempo lo dirà. Sul fronte Milan parla il silenzio della curva che sabato sarà rotto solo per omaggiare l’addio di Giroud e Kjaer e (forse) Pioli. Gli esperti dicono che Oaktree e Redbird siano americani ma diversi tra loro. Sarà…
Augurandoci che i cugini milanesi non debbano trovarsi uniti in piazza urlando “Yankee go home”.