Editoriale

Gino Strada e le buche nelle strade

Gino Strada può piacere o non piacere, può essere “politico e divisivo”, come tutti i chirurghi che vanno a operare in zone di guerra rischiando la vita (chi di noi non è un chirurgo che va a operare in zone di guerra rischiando la vita?), ma per contestare un murale a lui dedicato, come successo a Cornaredo, forse ci vorrebbe qualcosa in più del “quei soldi avrebbero potuto essere impiegati per sistemare le strade o potenziare l’illuminazione”, come da protesta dei detrattori. A maggior ragione se “quei soldi” sono 10mila euro, ovvero 10 euro o anche meno, nelle proporzioni delle tasche di un cittadino, per un bilancio comunale. Insomma, se non ci va giù chi cura le vittime della guerra, qualsiasi vittima di qualsiasi guerra, diciamolo chiaramente senza girarci intorno. Perché se dobbiamo giocare al giochino dello priorità della vita, anche asfalto e lampioni non sono proprio in cima alla lista.