Editoriale

Ferragni, giornali e noi

A dicembre, Chiara Ferragni è stata multata per un milione di euro dall'Antitrust per "pubblicità ingannevole" nel caso della beneficenza legata alla vendita di panettoni Balocco

A dicembre, Chiara Ferragni è stata multata per un milione di euro dall'Antitrust per "pubblicità ingannevole" nel caso della beneficenza legata alla vendita di panettoni Balocco

Di tutta la questione Ferragni Balocco & Co, ci sono due aspetti che dicono molto su come è cambiata l’informazione rispetto a due decenni fa.

Il primo è che dopo quasi tre settimane di silenzio totale – mai silenzio fu più rumoroso – Ferragni ha pubblicato una storia in cui ringraziava coloro che le sono stati vicino nell’ultimo periodo. Nient’altro. Niente sugli scandali o sulla beneficenza truccata, nessuna risposta riguardo all’elefante nella stanza.

Qualcuno l’ha fatto notare nei commenti, ovviamente. E i giornalisti si sono fatti un po’ di domande. Ma il punto è proprio qui: se-le-sono-fatte, non le hanno fatte-a-lei. Perché non potevano. I social media permettono a celebrità (o politici) di parlare al pubblico senza filtri e, in altre parole, senza mediazione, senza contraddittorio. Una volta c’erano le interviste. Ora se la cantano e se la suonano. E a perdere dall’assenza di contraddittorio è, in primo luogo, la verità.

Il secondo aspetto riguarda, più in generale, l’ostinata e spropositata attenzione mediatica che è stata riservata all’intera vicenda. Durante le feste, lo spazio dato allo scandalo ha superato, ad esempio, quello concesso alle guerre in Ucraina e a Gaza. Il motivo, semplicissimo, è che la gente era più interessata a Ferragni. Un dato: nell’ultimo mese su Google il termine “Ferragni” è stato cercato 14 volte di più rispetto a “Gaza”.

Rispetto a vent'anni, fa il mondo dell’informazione (i cui ricavi sono in costante calo) è sottoposto a logiche economiche che danno un'assoluta preminenza all'interesse dei lettori, in particolare online. Cosa è rilevante e cosa non lo è prima lo decidevano i giornali, ora lo decide, sempre di più, il pubblico. E al pubblico, pare, interessa la Ferragni.