LO SPORT PER RICOSTRUIRE E DARE SPERANZA AI GIOVANI

TOKYO ospita i Giochi olimpici, ma protagonista è anche il Tohoku, la regione colpita dal disastro dell’11 marzo 2011, che ha spazzato via 20mila vite umane e inondato 500 chilometri quadrati della costa del Tohoku, regione nordorientale del Giappone. Uno dei temi portanti della candidatura di Tokyo come città ospitante della 32esima Olimpiade è di trasformare le Olimpiadi e le Paralimpiadi in un’opportunità per portare avanti la ripresa in seguito al disastro. Sin dall’inizio, i Giochi di Tokyo sono stati concepiti come i giochi della ricostruzione. Tra i suoi obiettivi ufficiali, l’evento mira a portare speranza ai giovani nelle zone colpite dallo tsunami attraverso lo sport, promuovere il rapporto con la natura, le tradizioni e la cultura del Tohoku ed esprimere la gratitudine del Giappone per il sostegno ricevuto da parte della comunità internazionale.

Proprio nel Tohoku, dalla base aerea militare di Matsushima nella prefettura di Miyagi, è iniziato il percorso della fiamma olimpica in Giappone nel marzo del 2020. Da lì, la fiamma è proseguita per Iwate e Fukushima dove è stata messa in mostra per la popolazione locale e un anno più tardi la staffetta della torcia olimpica è partita dal centro di allenamento J-Village di Fukushima. Da qui è partito anche il viaggio di un pupazzo gigante, chiamato Mocco, iniziativa del comitato olimpico per stabilire un legame diretto con le zone colpite. Alto 10 metri, Mocco è stato realizzato da una squadra di burattinai che si sono ispirati ai lavori artistici realizzati dagli studenti locali e si muove tirato da decine di cavi. Mocco è passato nelle tre prefetture colpite dal disastro, Iwate, Miyagi e Fukushima, e ha raccolto le testimonianza dei sopravvissuti per portarle a Tokyo, dov’è arrivato il 17 luglio.

e. c.