ASSICURAZIONI PARTNER DELLO STATO SU WELFARE E INVESTIMENTI

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INVESTIMENTI, assistenza, previdenza integrativa, protezione, welfare e anche polizze auto. Sono sei i punti principali toccati nell’ultima relazione annuale di Maria Bianca Farina, presidente dell’Ania, l’associazione nazionale delle imprese assicuratrici. Il 15 luglio scorso, in occasione dell’Assemblea dell’associazione, Farina ha ribadito ancora una volta il ruolo importante che il comparto assicurativo svolge nell’economia italiana, delineando anche le sfide che si profilano all’orizzonte per le imprese del settore. La prima riguarda il risparmio e gli investimenti visto che le polizze sulla vita, emesse dalle maggiori compagnie assicurative del Paese, sono strumenti finanziari a cui milioni di nostri connazionali destinano buona parte dei loro risparmi. Nello specifico, le polizze sulla vita rappresentano ben il 18,2% dello stock della ricchezza finanziaria complessiva delle famiglie di tutta la Penisola. È una quantità ingente di risorse che per la presidente dell’Ania necessità però di innovazioni regolamentari. Le polizze sulla vita investono infatti gran parte del capitale raccolto in titoli di stato e in obbligazioni che, con i tassi d’interesse a zero e talora negativi, oggi offrono rendimenti sempre più avari. In queste condizioni, molti prodotti assicurativi faticano a dare ai risparmiatori le garanzie del passato, cioè un rendimento minimo annuo o la totale protezione in qualsiasi momento del capitale investito.

Sempre parlando del contributo dato dalle compagnie assicurative all’economia italiana, Farina ha messo in evidenza un altro dato: alla fine del 2020, lo stock degli investimenti complessivi dell’industria assicurativa italiana ha superato il valore di mille miliardi di euro (cifra corrispondente al 60% del Pil), di cui 345 miliardi in titoli di Stato italiani (pari al 15% dei nostri titoli pubblici in circolazione). La presidente dell’Ania ha messo inoltre in evidenza il contributo importante che le compagnie assicuratrici, con le loro politiche di investimento, possono dare alla costruzione di infrastrutture, di cui il nostro paese ha fortemente bisogno, o al finanziamento di piani di social housing e student housing (cioè di edilizia convenzionata per studenti o famiglie). Tuttavia, resta ancora molto da fare affinché il sistema Paese utilizzi al meglio le risorse e i servizi del mondo assicurativo. In Italia, infatti, sono pochi i consumatori e le aziende che sottoscrivono polizze contro determinati rischi emergenti, come per esempio le calamità naturali, gli attacchi informatici oppure la cosiddetta Business Interruption, cioè la possibilità che l’attività aziendale subisca delle improvvise interruzioni per cause di forza maggiore (cosa che è avvenuta per esempio durante la pandemia, con grande danno soprattutto per le piccole e medie imprese).

"Negli ultimi 50 anni – ha sottolineato Farina –, lo Stato ha previsto stanziamenti di 150 miliardi per le ricostruzioni post-sisma e di 160 miliardi per altri eventi naturali, coperti prevalentemente tramite la fiscalità generale, ma con tempi di ricostruzione solitamente lunghi e con rimborsi spesso parziali rispetto agli effettivi danni". Per questo, secondo l’Ania, sono necessarie forme di partnership pubblico privato, con opportuni incentivi pubblici ad assicurarsi contro i grandi rischi, sulla scorta dell’esperienza già maturata in molti paesi avanzati. Lo stesso approccio di collaborazione tra pubblico e privato con particolare riferimento al settore assicurativo, per Farina andrebbe seguito sul fronte della previdenza e dell’assistenza, vista l’emergente necessità per milioni di italiani di costruirsi una pensione di scorta rispetto a quella pagata dallo Stato e di proteggersi contro il rischio sanitario di non autosuffcienza durante la terza età, un fenomeno purtroppo crescente con il progressivo invecchiamento della popolazione. Infine, il settore assicurativo deve vedersela con cambiamenti importanti anche nel segmento della Rc Auto, cioè nelle coperture contro gli incidenti stradali.