RIQUALIFICA, E RIGENERA: LE PAROLE D’ORDINE DI NHOOD

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UN PARTNER ESPERTO e affidabile a braccetto col quale immaginare le città del futuro, riprogettando lo spazio secondo i dettami della cultura, della sostenibilità e i vantaggi dell’innovazione tecnologica. E tenendo assieme, nel frattempo, le frontiere globali del commercio e il concetto, mai tanto prezioso, di prossimità. Tutto questo è Nhood, la nuova società immobiliare e di consulenza Real Estate nata nel 2021 dalla fusione di Ceetrus e Nodi e guidata dall’amministratore delegato Marco Balducci.

In un mondo degli immobili in evoluzione, le parole chiave sono riqualificare e rigenerare?

"Riqualifica, rigenerazione ed evoluzione per Nhood sono parole d’ordine – risponde l’ad –, sono esattamente il cuore dei nostri progetti di sviluppo futuro nei quali mettiamo a sistema 45 anni di esperienza sul campo, con un’offerta di servizi ampia e personalizzata. Questo tipo di approccio è reso possibile grazie al lavoro di 1.000 collaboratori distribuiti in 10 Paesi, un portfolio di 300 asset commerciali e 30mila residenze, per un valore patrimoniale globale di 8 miliardi di euro. Il nostro network che fa capo alla AFM (Association Familiale Mulliez), dalla quale dipendono circa 200 aziende, tra cui Decathlon, Leroy Merlin e Brico, distribuite in 52 Paesi".

Come ha lavorato il settore in questo periodo, tra il dramma Covid e il salvagente del Pnrr?

"La pandemia ha accelerato una trasformazione degli spazi urbani che era già in atto, con gli obblighi di distanziamento che hanno acuito la spinta all’innovazione. Altresì, l’isolamento forzato ci ha spinto a recuperare luoghi e forme d’incontro per vivere esperienze in condivisione, pur nel rispetto delle norme, e a dimostrare, nel nostro caso, una velocità d’azione e una forza di reazione incredibili. Mettendo da subito i luoghi in sicurezza, trasformando ed efficientando processi, inserendo o rafforzando nuove figure professionali, aggiungendo nuovi servizi e sistemi tecnologici e attivando supporti specifici per le persone. Del resto, mi piace dire che quello dell’immobiliarista non è un mestiere, ma un servizio e, proprio per questo, noi creiamo contenitori che si andranno a riempire di contenuti partendo non da uno schema prefissato, ma da una attività mirata di ascolto del territorio".

È in questo modo che è stato concepito anche LOC, l’intervento sul milanese piazzale Loreto?

"Prima di tutto devo dire che, per tutti noi, la vittoria di questo bando è un grandissimo onore, anche perché Loreto Open Community è nato in piena pandemia e ha ottenuto la vittoria proprio quando tutto ha iniziato a ripartire, dandoci un grande slancio. Si tratta, poi, di un progetto ambizioso, che nasce dall’unione di tante expertise diverse e che mira a trasformare Piazzale Loreto, da grande vuoto urbano, a ‘piazza a cielo aperto’. Ossia una grande piazza ipogea che, con un approccio integrato, punta a seguire le direttive globali in materia di resilienza e adattamento climatico, rispondendo agli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e ponendosi come simbolo della nuova Milano in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina. I suoi caratteri distintivi, poi, restano il coinvolgimento dei residenti nella fase pre-progettuale e sostenibilità, tra gestione integrata del ciclo delle acque e la piantumazione di 500 alberi al centro della piazza".

LOC non è il solo asso che avete nella manica.

"Ne citerei due: Merlata Bloom e Rescaldina. Nel primo caso, parliamo di uno dei nostri più significativi progetti di sviluppo nel nord Italia, che più

rappresenta il punto d’innovazione nella concezione dei centri commerciali del futuro con i suoi oltre 70.000 metri quadri di GLA, 10.000 metri quadri di intrattenimento e cultura, 20.000 metri quadri di urban farm, più di 150 store di shopping innovativo, 5 aree Food & Beverage, un cinema Multiplex Premium, un Fresh Market, un’area eventi, 10 chilometri di piste ciclopedonali, 300.000 metri quadri di parco urbano attrezzato e 4.000 posti auto. Un vero luogo di vita nel primo Urban Smart District di Milano. Rescaldina, invece, alle porte di Milano, è un centro in fase di ampliamento e trasformazione che porterà un forte impatto sul territorio circostante grazie a un progetto di rigenerazione che promuove la sostenibilità, la mobilità dolce, un’economia circolare virtuosa e la digitalizzazione a servizio dei clienti. Già oggi sono in test in galleria il giardino indoor tecnologico e interattivo ‘cResco’, basato sulla cultura aeroponica , e l’assistente virtuale ‘Dina’, creato grazie a un sistema di IA che risponde ai clienti attraverso i touch point disponibili".

Infine, circa il rapporto con la PA, eventuali richieste al Governo ed eventuali idee perché la transizione al green proceda a braccetto tra pubblico e privati?

"Nhood è un’azienda solida che si rapporta con la PA senza necessità di richiedere finanziamenti pubblici. Quello che chiediamo alle istituzioni, invece, è di consentire alle realtà del real estate come la nostra di lavorare con un apparato normativo più semplice, in tutti gli ambiti, inclusi quelli di natura edile e ambientale. Il nostro auspicio è che queste semplificazioni in corso di approvazione per i progetti legati al Pnrr, possano essere estese anche ad altri rilevanti interventi di riqualificazione urbana, sia pubblici che privati.

Lorenzo Pedrini